Firenze, città da museo, ha aggiunto un pezzo alla collezione. La parata di Mike Maignan su Belotti è stata così bella da metterla in un quadro: tuffo sulla sinistra con reattività da portiere superiore. Se si aggiungono l’uno contro uno vinto contro il Gallo nel primo tempo e la parata su Mandragora nel finale, si può arrivare a sentenza: Maignan a Firenze ha giocato una delle partite migliori della stagione. MM ha la condanna dei grandi: è obbligato a essere speciale. Se prende gol normali e gioca partite normali, come è successo in stagione, viene criticato. Ha senso. Mike è stato enorme nella stagione dello scudetto e nel 2022-23, con un Milan più tempestoso, si è confermato al livello dei migliori del ruolo. In questa stagione ha dimenticato gli infortuni – particolare per lui sempre importante – ma è stato meno marziano. Eppure, quando si parla di un portiere per migliorare una grande d’Europa, si pensa sempre a lui. Eppure, negli ultimi otto mesi ha messo in fila diverse parate da fenomeno. La migliore sceglietela voi ma vogliate gradire qualche suggerimento, partendo dalle sue partite migliori. Milan-Fiorentina all’andata: deviazione di faccia nel finale su Mandragora. Decisiva e originale. Newcastle-Milan: parata spaziale su Bruno Guimaraes per tenere viva la qualificazione all’Europa League. Chukwueze farà il resto. Milan-Roma: salvataggio in allungo su Celik, vietato ai portieri normali. Milan-Frosinone: specchio chiuso a Cuni, poi assist a Pulisic. Atalanta-Milan: doppio punto esclamativo su Scalvini, uno su Lookman. Per essere una stagione di transizione, si è visto di peggio. Maignan, a proposito di transizione, in estate ha cambiato preparatore. Negli Stati Uniti, in estate, si è aggiunto al gruppo Tony Roberts, gallese, ex Arsenal, Swansea, Wolverhampton. Metodi diversi da Flavio Roma, per Mike un cambiamento importante ma… relativo. Maignan al Milan è famoso per curare al massimo la sua routine, per la voglia di cancellare ogni difetto con un lavoro maniacale. In spogliatoio è il primo, grande leader riconosciuto e la sua è una leadership vocale in campo, di esempio nella quotidianità. Quando manca, si sente. Non per caso, il Milan per lui ha cambiato il modo di difendere in alcune situazioni – le palle inattive – e la nazionale francese si è accodata. Maignan insomma, in tre parole, non si discute. Semmai, se sei il Milan, si difende. Il suo contratto scade nell’estate 2026 e la sensazione è che questo sia il rinnovo più complesso. Il Milan lo considera un giocatore da 100 milioni e, in caso di offerte prestigiose ma nettamente inferiori, risponderà “no, grazie”. A due anni dalla scadenza, però, la necessità di non perdere un altro portiere a zero, come successo con Donnarumma, esiste. L’a.d. Giorgio Furlani ne ha parlato pochi giorni fa: “Maignan e Hernandez hanno un contratto per altri due anni. Si parla di vendere o comprare ma spesso sono i giocatori a decidere del loro futuro. Theo e Mike sono due campioni, speriamo restino con noi il più a lungo possibile". Lui, Mike, a novembre era stato chiaro: “Mi piace stare qui, lo sanno tutti. Non abbiamo iniziato a parlare perché penso che sia per me sia per il club non sia il momento ideale”. E allora, tre domande chiave. Quali sono le piste da seguire per Maignan? Il Bayern, visto che Neuer ha 38 anni. Lo United, che con Onana non ha fatto l’affare della vita. Il Chelsea, che nel ruolo può crescere molto. E il Psg, perché Donnarumma sta facendo molto bene ma il portiere della Francia, a Parigi, attira sempre. Quanto può valere il rinnovo? Maignan è un portiere che può ambire a un accordo da 8 milioni a stagione. La trattativa con il suo agente Jonathan Kebe non è ancora entrata nel vivo ma il Milan certo punterà a chiudere a cifre inferiori. Che cosa sarà decisivo? Un fattore particolare: le ambizioni del Milan, la squadra che i dirigenti sapranno costruire in estate. Maignan è un uomo iper competitivo e il particolare sposterà molto. Giocare per qualificarsi in Champions non gli interessa: vuole i brividi delle finali e della lotta scudetto. A 28 anni, sa di non avere tempo da perdere e vuole giocare Mondiali, Europei, Champions da protagonista. Il Milan gli piace ma gli piace un Milan da scudetto. Non è solo un gioco di parole.
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Maignan, a Firenze parate da... museo. Mike è tornato Magic
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