Mike Maignan, Samuel Eto'o, il campione di MMA Cédric Doumbé e il comico Redouane Bougheraba, sullo stesso palco del bellissimo Théâtre Mogador di Parigi. L’esperimento è interessante: ESN, l’agenzia di procuratori che segue Maignan, ha organizzato l’evento e il risultato è stato all’altezza. Mike ha parlato di se stesso, del suo rendimento, del suo portiere di riferimento. Qui le frasi più interessanti. Maignan dice senza problemi di aver abbassato il suo livello nei mesi scorsi: “La scorsa stagione penso di essermi ritrovato a perdere contro me stesso, perché la mia lotta è rimanere sempre concentrato su cosa sono bravo a fare, su di me. Mi sono trovato davanti a delle brutte sfide. Quelle che dovevo affrontare non le ho vinte, e per questo so di aver perso. Quindi, quello che farò, e l'ho già detto, è di imparare da questa lezione per essere più forte in questa stagione”. Milanisti felici: Maignan sa di dover fare meglio. MM16 non fa sconti quando parla e dice chiaramente che, dopo la sua protesta contro gli insulti razzisti a Udine, quasi nulla è cambiato in Italia: “Ho lasciato il campo, perché era successo una volta, abbiamo parlato con l'arbitro, la Federazione, le cose dovevano cambiare ma non è cambiato niente e ho lasciato il campo. Me ne sono andato, mi sono preso le mie responsabilità, la mia squadra era unita, sono usciti dal campo con me sperando che cambiassero le cose ma fino ad ora non è cambiato molto. Quello che è peggio è che non te lo dicono nemmeno in faccia". In un dialogo con Eto’o, Maignan ragiona sulla pazzia dei portieri, molto più di un luogo comune: “Se non sei folle, pazzo, non puoi essere di conseguenza un portiere. Oggi giorno tutti i portieri di un certo livello devono essere pazzi e avere una forte mentalità, perché sennò non funziona. Oggi è difficile trovare un portiere di un certo livello che non abbia tutte queste caratteristiche, perché sennò viene automaticamente surclassato dai suoi compagni di squadra, dalla pressione, dagli errori. Tutti possono commettere degli errori, ma la cosa più importante è quello che fai dopo”. Quando deve parlare di un riferimento del passato, Mike non ha dubbi: “Non mi dilungherò troppo, mi piace tanto Neuer. È un grande, ha completamente cambiato il modo di interpretare il ruolo. Ma anche lui può commettere degli errori, come successo in semifinale di Champions League contro il Real Madrid, eppure questo non cambia niente, perché tutti commettiamo degli errori, ma alla fine conta come reagisci”.
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Maignan critico con tutti: "Razzismo? È cambiato poco. In porta ho perso le mie sfide"
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