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Calcio

Maignan e Theo Hernandez, rinnovi in salita. Il Milan fa il prezzo: via a 100 milioni

Marco Fallisi
Maignan e Theo Hernandez, rinnovi in salita. Il Milan fa il prezzo: via a 100 milioniN/A
Il portiere deluso da un’altra stagione senza trofei, il terzino nervoso e discontinuo: ecco perché possono partire

Altro che calendario in salita: per la partita dei rinnovi di Mike Maignan e Theo Hernandez non poteva esserci momento peggiore. Ora che il fischio di inizio è dietro l’angolo, il morale della coppia francese è sotto le scarpe, come del resto quello di tutto il Milan. La situazione dei due, però, merita un focus e accende una spia di allarme, perché la cornice non è certo l’ideale per iniziare a trattare il prolungamento di contratto: Maignan l’altra sera ha incassato i gol numero 51 e 52 in stagione, mai così tanti negli ultimi sei anni, e ad aprile ha già detto addio alla possibilità di alzare un trofeo, l’unica cosa che conta per il suo modo di vedere le cose; Hernandez ha archiviato un altro derby al di sotto delle aspettative, marchiandolo con un cartellino rosso dopo la rissa con Dumfries. Il presente è nero, nerissimo. Il futuro sarà ancora rossonero? 

In tre stagioni al Milan, Maignan ha abituato tifosi, compagni e avversari ai miracoli tra i pali. Quello che l’ex Lilla proprio non riesce a parare, invece, è la sua voglia di lottare per primeggiare. Missione egregiamente compiuta al primo anno in rossonero, quando il Milan lo aveva ingaggiato per sostituire Donnarumma: Mike, fresco campione di Francia, si è ripetuto subito in Serie A, tra parate da fuoriclasse e lanci da regista. In dodici mesi ha cancellato il fantasma di Gigio, ha vinto uno scudetto e ha visto lievitare il proprio valore di mercato. La corsa, nella stagione successiva, si è fermata alla semifinale di Champions, mentre il Milan stava per cambiare pelle. I cambiamenti hanno toccato da vicino anche Maignan: è diventato campione d’Italia allenandosi con un altro ex fuoriclasse come Nelson Dida, poi due avvicendamenti in due anni. Prima Fiori, poi il gallese Roberts. MM ha vissuto momenti delicati — l’infortunio del 2022, i vergognosi insulti razzisti a Udine in questa stagione — e il Milan lo ha sempre sostenuto, aspetto che il francese ha apprezzato. Ma non è bastato a irrobustire il legame col Diavolo: più il Milan scivolava fuori dalla corsa agli obiettivi “nobili” (campionato, Champions e poi Europa League), più Maignan soffriva. E la sua fiducia nel progetto ne ha inevitabilmente risentito. Eccolo, il fattore che rischia di incidere anche più dell’aspetto economico nella partita per il rinnovo: Maignan oggi guadagna 3,2 milioni a stagione e il Milan è pronto a ragionare su un raddoppio che lo avvicini ai 7 milioni di Leao, il più pagato in rosa. Ma potrebbe non bastare. 

Per Hernandez il legame con il club non è in discussione: il Milan ha scommesso su di lui quando era uno scarto del Real, con l’etichetta di bad boy appiccicata addosso, e lo ha fatto crescere. In rossonero Theo ha segnato come un attaccante, si è saldato a Leao nella catena sinistra che ha trascinato la banda Pioli allo scudetto di due anni fa e ha rinnovato una prima volta: i 4,5 milioni attuali che guadagna sono più del doppio del primo ingaggio. Da un anno a questa parte, però, ha perso Maldini, il suo punto di riferimento, e lo smarrimento si è tradotto in prestazioni deludenti sul campo, specie nelle giornate importanti. L’espulsione nel derby di lunedì, dopo una brutta partita, è l’emblema delle difficoltà di questa annata. Quando tra un mese si tireranno le somme, in casa rossonera si interrogheranno in tanti. Theo compreso, ovviamente. Sulla carta ci sono ancora due anni di tempo per tornare ai sorrisi del passato: i contratti di Magic Mike e Theo scadranno nel 2026.

Nella pratica, però, il tempo stringe già: i rinnovi dei due big andrebbero chiusi presto, perché iniziare la prossima stagione con il doppio fronte ancora aperto complicherebbe le cose. Nel mezzo, ci saranno un Europeo che Maignan e Hernandez puntano a vivere da protagonisti e un mercato che inevitabilmente punterà i riflettori sulle loro facce. Il Milan, intanto, ha piantato due paletti dentro questi confini. Primo, l’orientamento dei diretti interessati influirà sulle mosse del club: "Si parla di vendere o comprare ma spesso sono i giocatori a decidere del loro futuro", ha detto l’a.d. rossonero Furlani. Secondo, il prezzo lo fanno a Casa Milan, e sul tema i dirigenti hanno le idee chiare: tra porta e fascia sinistra giocano due campioni che il club valuta un centinaio di milioni ciascuno. Le grandi d’Europa, con il Bayern Monaco in testa seguito dal solito Psg e dalle inglesi, osservano e ragionano: la valutazione è alla portata delle loro casse. Trattare si può. E Maignan e Theo che faranno? 

Fonte: Gazzetta.it