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Calcio

Quando il mercato (degli allenatori) impazza: in estate potrà esserci un clamoroso valzer di panchine e non solo in Serie A

Francesco Fontana
Quando il mercato (degli allenatori) impazza: in estate potrà esserci un clamoroso valzer di panchine e non solo in Serie AGetty
Dalla Serie A alla Premier, passando per Liga e Bundesliga: nomi prestigiosi e panchine pesanti. Forse mai come nei prossimi mesi ci sarà da divertirsi.

Può capitare che il mercato degli allenatori possa essere esaltante quanto quello dei calciatori. A volte, forse, anche di più. E la prossima estate potrebbe essere il momento giusto per accorgersene: basta dare un’occhiata ai nomi liberi, a quelli attualmente "occupati", ma che potrebbero cambiare, e ai club interessati a farlo. Profili prestigiosi, panchine pesanti e speciali, non per tutti. Veramente nei prossimi mesi potrebbe scatenarsi un clamoroso valzer che coinvolgerebbe ogni campionato top in Europa. Partiamo, quindi, dalla nostra Serie A TIM.

Mercato degli allenatori, i possibili scenari

Conte e Thiago Motta

Una premessa scontata, ma fondamentale: in alcuni casi il futuro dipenderà anche dal risultato finale della stagione in corso. Alzare o meno un trofeo, piazzarsi o meno in una determinata posizione in classifica farà tutta la differenza del mondo. Ecco il Milan, con Stefano Pioli confermato a parole (vedi quelle recenti di Ibrahimovic), ma sul cui futuro non può esserci ancora certezza: se dovesse vincere l’Europa League qualsiasi dubbio si azzererebbe, in caso contrario – nonostante la qualificazione alla prossima Champions e un contratto in scadenza il 30 giugno 2025 – la società potrebbe decidere di cambiare. E qui i nomi non mancano: si è parlato del “libero” Antonio Conte, del possibile interesse per Thiago Motta (ma con il quarto posto resterebbe al Bologna?) oppure di qualche suggestione straniera (tra gli altri, quella che porterebbe Graham Potter, ex Brighton e Chelsea). Come detto, però, tempo al tempo: i conti solamente a giochi finiti.

Massimiliano Allegri Juventus 2022Getty

Juventus, Allegri rimane?

Più delineata, quantomeno nei risultati, la situazione della Juventus: una Coppa Italia in più o in meno (in programma la doppia semifinale contro la Lazio) non sarà determinante per Massimiliano Allegri. Legato ai bianconeri per un altro anno, negli ultimi giorni le dichiarazioni di Maurizio Scanavino, chief executive officer, hanno allontanato l’ipotesi di un addio. Addio, senza dimissioni del tecnico livornese, che obbligherebbe la proprietà a una spesa decisamente pesante tra esonero e scelta del successore. Così sembrano in risalita le quotazioni per la permanenza di Max. Zero dubbi, invece, su Simone Inzaghi all’Inter e, ovviamente, Igor Tudor con la Lazio (appena annunciato, per il croato un anno e mezzo di contratto). E a proposito di Lazio, non si esclude un periodo di pausa per Maurizio Sarri (anche per motivi personali).

DDR super, casting ADL

In evidente ascesa, invece, Daniele De Rossi: annunciato dalla Roma come semplice “traghettatore” fino al termine del campionato, i risultati gli stanno dando ampiamente ragione. E se si qualificasse per la Champions? E se facesse strada in Europa League? Difficilissimo, a quel punto, che i Friedkin possano anche solo pensare di cambiare (sarebbe un autogol clamoroso, inoltre considerando il grande amore che il popolo giallorosso nutre per una vera e propria bandiera). Da Roma a Napoli, dove l’eliminazione agli ottavi contro il Barcellona ha quasi azzerato le chance di conferma di Francesco Calzona (al contempo c.t. della Nazionale slovacca). Proprio la panchina azzurra sarà uno dei temi caldi dell’estate, con tanti nomi seguiti da De Laurentiis. Anche se in questo caso, il piazzamento finale in classifica giocoforza alzerà o abbasserà le possibilità di raggiungere o meno un determinato nome (gli ultimi della lista sono Fabio Pecchia del Parma e Francesco Farioli del Nizza): tra quelli seguiti con attenzione c’è sicuramente Vincenzo Italiano, in uscita dalla Fiorentina (che a sua volta potrebbe pensare allo stesso Sarri oppure a Raffaele Palladino, con il Monza che al contempo valuterebbe Alberto Gilardino del Genoa), ma occhio a Conte. Che merita una considerazione a parte.

Antonio Conte, TottenhamGetty

Conte e il Bayern, Mou e Zidane

Dopo il Tottenham (contratto risolto il 23 marzo 2023) la voglia di Italia è tornata, ma per fare in modo che ogni pezzo del mosaico vada al proprio posto occorreranno varie cose: per esempio, una certa “copertura” sul mercato e la garanzia di decidere in autonomia dal punto della gestione e delle scelte. Aspetto, quest’ultimo, che specialmente con Rudi Garcia è venuto meno. All’allenatore leccese - che nell’ultimo periodo ha preso informazioni sul territorio napoletano, soprattutto attraverso varie chiacchierate con gli amici - potrebbe pensare il Bayern Monaco, una delle grandi che sicuramente cambierà (già annunciata la separazione da Tomas Tuchel). Ai tedeschi è stato accostato pure José Mourinho, uno dei big liberi dopo l’esonero della Roma: in Inghilterra parlano anche di Manchester United (possibile l’addio di Erik ten Hag), che segue comunque pure Gareth Southgate, con la Nazionale inglese fino a dicembre. E Zinedine Zidane? Fermo dal 2021 dopo tre Champions vinte di fila con il Real Madrid, da tempo resiste l'ipotesi della panchina della Francia: dipenderà dal futuro di Didier Deschamps e dell’epilogo del prossimo Europeo.

Poche panchine sicure

Restando all’estero, invece, impossibile non parlare di Roberto De Zerbi: un tecnico emergente che con le proprie idee sta sgomitando facendosi spazio nei piani alti del calcio europeo. Il contratto con il Brighton scadrà nel 2026, ma se dovesse arrivare una chiamata importante non dovrebbero esserci ostacoli nel trovare un accordo con Tony Bloom, il presidente dei Seagulls. E chi potrebbe pensare all'ex Sassuolo? Attenzione al Barcellona, con Xavi che ha già annunciato che quella in corso sarebbe stata l’ultima stagione in blaugrana, ma pure al Liverpool, che a breve chiuderà un capitolo unico della propria storia con Jurgen Kloop ormai prossimo a salutare il suo popolo per prendersi – parole sue, come noto – un anno di pausa. Per i Reds è forte anche la candidatura di Xabi Alonso, rivelazione assoluta con il Bayer Leverkusen, sempre più vicino a vincere la Bundesliga. Infine, il Chelsea: decisamente negativo l'attuale undicesimo posto, difficile la conferma di Mauricio Pochettino. Chissà che Todd Boehly, il boss del club, non possa pensare a Roberto Mancini, attuale c.t. della Nazionale saudita.

Pep Guardiola, allenatore Manchester CityGetty

Inzaghi, Ancelotti, Guardiola e Luis Enrique

Proprio Xabi Alonso era stato accostato anche al Real Madrid, ma il recente rinnovo fino al 2026 del sempre grande Carlo Ancelotti (sul quale c’era la Nazionale brasiliana) hanno chiuso questa opzione. Quella dei Blancos, allo stato attuale, risulta una delle poche panchine “certe” per il 2024-25: oltre all’Inter, non ci saranno problemi per il Manchester City con Pep Guardiola e il Paris Saint-Germain, che con Luis Enrique sta provando ad aprire un ciclo rivolto più a calciatori sicuramente forti e pronti, ma che devono ancora vincere e conquistare il palcoscenico, e meno a stelle affermate e magari poco "affamate". Per il resto, tutto è in gioco e lo sarà per diversi mesi: sicuramente il mercato delle panchine sarà divertente. Decisamente divertente.