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Calcio

Mercato, bilanci, rinnovi: come cambia il futuro della Juve con il Mondiale per club

Giuseppe Nigro
Mercato, bilanci, rinnovi: come cambia il futuro della Juve con il Mondiale per clubN/A
La qualificazione alla rassegna dell'estate 2025 vale 50 milioni in più rispetto a quelli attesi dal ritorno in Champions: risorse aggiuntive che orientano strategie e obiettivi, a partire da Koopmeiners
La certezza della partecipazione al Mondiale per Club 2025 negli Stati Uniti, con quel che significa in termini di risorse aggiuntive con un tesoretto garantito di 50 milioni per la partecipazione, è uno dei primi punti fermi per cominciare a gettare le basi della stagione 2024-25 della Juventus. Il prossimo dovranno essere auspicabilmente le finanze in arrivo dal ritorno in Champions League: i 17 punti sul quinto posto e 18 sul sesto di un mese e mezzo fa si sono assottigliati rispettivamente a 10 e 11 con la recente crisi, abbastanza per non considerare chiusa la pratica con dieci giornate ancora davanti. In subordine, con in tasca queste certezze e di conseguenza anche quelle economiche collegate, sarà il momento di sedersi e definire il futuro. A partire naturalmente dalla posizione di Massimiliano Allegri, ma subito con un occhio agli obiettivi di mercato per aprire il nuovo ciclo tecnico.  La situazione di bilancio, ulteriormente evidenziata anche dalla semestrale recentemente approvata, raffredda le suggestioni sulla possibilità che questi denari siano interamente destinati al mercato della rinascita. Come non sarà quella la destinazione dell’aumento di capitale, necessario per rimettere in ordine i conti. Le operazioni future dovranno essere finanziate da economie sull’organico, in termini di introiti da cessioni o di risparmi per abbassamento del monte ingaggi o abbattimento dei relativi ammortamenti a bilancio. Ma se il rientro in Champions torna a soddisfare un’entrata da sempre previsto nel business plan del club, e la cui mancanza quest’anno ha aperto la relativa voragine, le risorse in arrivo dal Mondiale per Club sono una sorta di bonus rispetto a previsioni di bilancio che nel piano triennale non contemplavano questi 50 milioni. Che dunque non serve che vadano a sanare bisogni strutturale, ma possono sì alimentare la ricostruzione della rosa.  Detto allora che è impossibile slegare le operazioni in entrata da quelle in uscita, la necessità di abbassare ancora il costo del lavoro (ingaggio più ammortamento) indica una linea plausibile: risparmiare sugli ingaggi, con stipendi più bassi per chi arriva rispetto a chi se ne va, sblocca delle risorse da poter investire sui “cartellini”. Sebbene non ai 60 milioni profilati al momento, sarebbe un po’ la logica dell’operazione Koopmeiners. La fine sicura del rapporto con Pogba, quella probabilissima del rapporto con Alex Sandro e quella più che possibile del rapporto con Rabiot, per dire, libererebbe più di 30 milioni nel monte ingaggi. Con vista sui contratti in scadenza nel 2025, dai più pesanti come Szczesny, Chiesa e Danilo a quelli medi di Kean e McKennie fino a quello light di Iling: chi non andrà al rinnovo, con risparmio tra ingaggio e ammortamento, andrà sul mercato, portando a quel punto risorse dalla cessione.  Fin qui il contesto, ma giocatori attenzionati per il nuovo ciclo tecnico ce ne sono. In difesa, con l’uscita di Alex Sandro e di fronte alla possibilità che il pezzo pregiato Bremer raccolga interessi in Premier, al già arrivato Djaló si aggiungono i profili già emersi di Calafiori e di Reinildo, oltre al rientro di Huijsen. A centrocampo, con la situazione ancora aperta di Rabiot, il bersaglio grosso è Koopmeiners, un’operazione per cui sì che servirebbe sbloccare risorse nuove, in una lista da cui sono filtrati anche Ferguson, Samardzic, Zubimendi e a titolo diverso Ederson, Merino e Sekulov. Ancora più in attacco farebbe la differenza poter contare su fondi aggiuntivi: non solo per Felipe Anderson (comunque a parametro zero) e Gudmundsson, ma anche per avere la forza economica per costruire il futuro su Vlahovic, nel senso di potersi permettere il suo contratto extralarge, e su Yildiz, nel senso di poter resistere a offerte importanti che inizieranno ad arrivare.