Francesco Camarda è un adolescente precoce: è stato il più giovane esordiente nella storia della Serie A, primato che risale al 25 novembre scorso quando entrò a San Siro a 15 anni, 8 mesi e 15 giorni; il più veloce a debuttare in Champions tra i calciatori italiani e tra quelli, di tutte le nazionalità, che hanno vestito la maglia del Milan: dentro contro il Bruges a 16 anni e 226 giorni. Oggi arriverà la prima maglia da titolare in campionato l’ha scoperto ieri di buon mattino, durante l’allenamento di rifinitura e anticipando l’annuncio pubblico di Fonseca. Per il weekend aveva altri piani, sempre rossoneri: credeva di andare a Cagliari e sedersi in panchina, per poi essere titolare a Solbiate Arno con Milan Futuro, domani contro l’Arezzo. A scombinare i piani è stato Morata, indisponibile: Alvaro è uno dei compagni che più gli è vicino e lo accompagna lungo il percorso. Crede anche lui che Francesco sia pronto per continuare da solo.
Che poi solo non sarà: a Cagliari voleranno i genitori, mamma Federica e papà Manuel. Dalla tv, ma come se fossero lì, seguiranno i nonni e gli zii Barbara e Luca, affezionatissimi al nipote, e il cugino Christian, considerato più un fratello. E poi la fidanzata Sofia, per cui il gol è doppiamente un affare di famiglia: Sofia è figlia di Inacio Pià, attaccante che ha giocato in Italia con Atalanta, Napoli, Torino e Catania, e sorella di Samuel Inacio, attaccante anche lui, passato in estate dalle giovanili dell’Atalanta a quelle del Borussia Dortmund. Samuel è anche azzurro Under 17, ieri in gol contro il Galles. Sofia spera in un altro gol, stavolta con dedica speciale, dopo il bacio di San Siro: seguì l’esordio europeo di Francesco, quando in un attimo era passato dalla gioia sfrenata (come quella di papà Manuel, dalla tribuna al campo dribblando gli steward) alle lacrime nel tunnel che porta agli spogliatoi dopo il gol annullato al Var. Avrà altre occasioni. La sua carriera è stata finora una parabola inarrestabile: sua la doppietta che in estate ha inaugurato la stagione ufficiale del Milan Futuro in Coppa Italia con il Novara. Suo il gol al Carpi nella prima partita casalinga della squadra B rossonera. Suoi i tre gol che l’anno scorso hanno portato la formazione Primavera alla prima finale di Youth League. E’ rossonero dal 2015, quando a sette anni arrivò al centro sportivo col papà dopo gli inizi con l’Afforese, società della zona nord di Milano.
Per Camarda e i suoi giovani colleghi rossoneri il club ha creato in estate Milan Futuro, la squadra Under 23 dove coltivare i talenti di casa, senza perderli di vista in provincia, a contatto diretto con la prima squadra. Giocare un altro anno in Primavera sarebbe stato poco funzionale alla sua crescita, mandarlo a giocare in prestito non avrebbe permesso a Fonseca di averlo a disposizione oggi pomeriggio. Il Milan lo avrà almeno per i prossimi tre anni, cioè fino al 2027: in estate ha firmato il suo primo contratto da professionista. Allora, come stasera, aveva addosso gli occhi di tutti. Dal Dortmund al City, dal Real Madrid fino allo United: i grandi club europei lo volevano alla loro corte. E’ stata determinante la diplomazia dei manager, Marianna Mecacci e Giuseppe Riso, e quella dell’ad rossonero Giorgio Furlani: "Camarda è un tifoso rossonero come me, ci piacerebbe restasse sempre con noi segnando tanti gol in futuro con questa maglia". Anche un tatuaggio è per sempre, e Francesco ha impresso sulla pelle quello della Curva Sud. Stasera vivrà un sabato sera diverso da quello dei suoi coetanei. Da domani tornerà a casa con mamma e papà alla Comasina, pochi chilometri a nord dal centro di Milano. In campo al mattino, sui libri al pomeriggio: la vita di un sedicenne speciale.
Fonte: Gazzetta.it