Siamo a fine agosto e dentro Milanello il clima è già freddino: non è tanto per i punti (dopo due sole giornate di campionato le vette della classifica restano lì) quanto per il gioco e l’atteggiamento della squadra che certo non aiutano a scaldare l’ambiente. Così, ecco che in soccorso è arrivato Gerry Cardinale: il patron rossonero ha ribadito la fiducia all’allenatore, accolto tutte le giustificazioni tecnico-tattiche del caso, in un confronto sereno e costruttivo. Certo che per non far precipitare le temperature serve un immediato cambio di marcia, perché Cardinale non può essere soddisfatto: altri due concetti trasmessi all’allenatore nel lungo confronto di ieri. Il numero uno di RedBird era già in Italia e ha voluto inserire una visita a Milanello tra gli appuntamenti in agenda. Da lì è poi ripartito per gli Stati Uniti. Al centro sportivo rossonero ha radunato anche il resto della dirigenza, mentre non ha incrociato la squadra convocata per il pomeriggio. E’ stato sufficiente il tavolo di confronto con l’a.d. Furlani (con cui Cardinale ha poi lasciato Milanello), il d.s. Moncada e ovviamente Zlatan Ibrahimovic, Senior Advisor della proprietà.
Un tavolo vero e proprio dato che i protagonisti si sono intrattenuti a pranzo. Portata principale l’avvio lento della squadra e tutti i limiti che finora l’hanno frenata: Fonseca si è pubblicamente assunto tutte le responsabilità, spiegando – e lo ha fatto anche privatamente con Cardinale – ciò che per l’allenatore ha inevitabilmente incisivo sui ritmi d’avvio. La diversa condizione dei giocatori in gruppo, il cambio di filosofia di gioco che richiede tempo per essere assimilato. Le assenze di molti dei giocatori della formazione tipo in questi primi 180’ di stagione. Da Theo in panchina contro il Torino, all’infortunio di Morata, a Emerson e Fofana in campo finora solo per pochi minuti. E ancora prima di vederli in campo, è vero che sono stati pochi gli allenamenti in cui il Milan ha potuto provare i nuovi meccanismi. Nessun alibi, e ancora nessun processo. Dalla prossima trasferta di Roma però il Milan deve mostrare altri segnali: nel gioco, nell’atteggiamento e nel risultato. Toni concilianti: Fonseca è stato scelto da Cardinale, ben impressionato dal portoghese fin dai primi colloqui. E non saranno due partite sbagliate a rinnegare le premesse del nuovo corso rossonero.
Serve però un deciso cambio di marcia, una sterzata: nelle motivazioni (elemento su cui aveva insistito Ibra nel dopo gara di Parma) e nell’identità di gioco. Sabato scorso Fonseca aveva bocciato tutto e – durante il pranzo - si è discusso anche delle dichiarazioni post-partita. Nessun boccone è andato di traverso ma fa specie pensare che dopo appena due partite serva già mettersi seduti a parlare. Il prossimo impegno della squadra sarà per l’ora di cena in casa della Lazio, Cardinale seguirà dalla tv in attesa di un primo sorriso: quanto visto finora ha portato solo delusione. Costruire un nuovo Milan richiede inevitabilmente una fase di assestamento, ma il concetto vale per tutti e in rossonero si sa che i tempi di fabbricazione devono essere ristretti. Cardinale, che segue dall’alto, ha scelto di verificare di persona l’andamento dei lavori. Era in Italia per affari e prima ancora per vacanza (come l’estate scorsa era stato avvistato a Capri) ma il momento rossonero ha richiesto la sua presenza. Meglio ribadire direttamente certi concetti: fiducia e supporto in primo luogo, ma la necessità altrettanto chiara di cambiare ritmo.
Senza allarmi da far suonare, ma senza nemmeno sottovalutare tutte le spie che si sono accese in queste due prima partite della nuova Serie A. Intanto è difficile che Fonseca trovi continuità nella prossima uscita. All’Olimpico potrebbe presentare la terza versione su tre del suo Milan. Possibile che Fofana abbia una chance dall’inizio e potrebbe non essere l’unica variazione rispetto all’undici titolare di Parma. Non è escluso che sia poi il mercato a far rivedere di nuovo i piani. I principali acquisti sono già stati conclusi e almeno un nuovo titolare per reparto è stato inserito: Emerson, Pavlovic, lo stesso Fofana e Morata. Gli obiettivi del club sono stati tutti centrati. Ma non è detto che sia finita qui: "Siamo al sesto giorno di sette", ripete Ibrahimovic. Gli ultimi giorni di trattative sono da sempre imprevedibili e chissà che il Milan non contribuisca alle sorprese: dipende da eventuali occasioni da cogliere. Silvano Vos potrebbe essere una di queste: diciannovenne talento dell’Ajax, può arrivare per sei milioni ed essere utile nel presente e nel Futuro (inteso come squadra Under 23). A dichiarare già chiuso il mercato si rischia di essere smentiti...
Fonte: Gazzetta.it