Nel Milan che corre, vince e convince come contro il Monza c'è una pedina oscura che sta turbando leggermente i tifosi rossoneri, se non altro per il fatto che si tratta del vero investimento dell'estate. Contro i brianzoli Charles De Ketelaere ha fallito clamorosamente l'appuntamento con il primo gol in Italia, ma non è quello il problema.
La differenza di interpretazione del ruolo sulla trequarti rispetto a Brahim Diaz è notevole, ma se le prestazioni al netto dell'infortunio sono deludenti nell'ambiente rossonero i sentimenti predominanti sono tutti positivi e portano a tranquillità e fiducia.
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Trequartista moderno
In estate il Milan ha fatto all-in su De Ketelaere e sul ruolo da trequartista alle spalle della punta centrale. Lì la dirigenza aveva individuato il punto debole da rinforzare con priorità e lì, ora, Pioli si trova il miglior Brahim Diaz - numeri alla mano - in rossonero. Le qualità del numero 90 belga si sono intraviste e lo stesso allenatore del Milan è consapevole delle difficoltà del giovane talento: "Diaz gioca con noi da 3 anni, Charles è qui da pochi mesi". Tutto vero, ma non c'è tempo quando serve tempo.
Il profilo di De Ketelaere era ed è riconosciuto in tutta Europa come di qualità, un nuovo modo proiettato verso il futuro di interpretare il ruolo sulla trequarti fatto di visione di gioco e fisicità. In questo De Ketelaere ha fatto vedere qualcosa, ma al momento è più frenato a livello mentale che fisico o tecnico. Il gol divorato contro il Monza non aiuta e la reazione in campo all'episodio dice tutto.
Prima di regredire dal punto di vista della presenza di personalità in campo, la stessa azione vincente portata avanti da Diaz contro Juventus e Monza era stata fatta anche da De Ketelaere contro il Bologna, vincendo il duello fisico in mezzo al campo per poi ripartire di potenza cercando la soluzione vincente.
I compagni sono la sua forza
Determinato che le qualità ci sono e col tempo verranno fuori, la vera forza al momento di De Ketelaere è da ricercare nei compagni e nell'organizzazione di gioco del Milan di Pioli.
Se a fine ottobre il belga può permettersi di non convincere e, passateci il termine, passarla tutto sommato liscia dal punto di vista delle critiche di media e soprattutto tifosi, è perché chi gioca con lui o al suo posto non lo fa rimpiangere e i risultati arrivano. Come sarebbe la situazione se il Milan non riuscisse a correre veloce in campionato?
La situazione però può anche essere ribaltata: cosa può diventare il Milan se e quando De Ketelaere si sbloccherà?
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Timido e preoccupato
Contro il Monza è entrato a freddo e dopo un infortunio, con il Mondiale all'orizzonte. Le attenuanti ci possono anche essere, ma la sensazione che De Ketelaere ha dato al Meazza è stata quella di un giocatore ancora tecnicamente timido, più preoccupato di non fare errori piuttosto che di creare gioco e giocate.
Una volta vinti i contrasti infatti il belga ha provato a cucire il gioco, ma sempre limitandosi al compitino piuttosto che puntare allo strappo in velocità o ai palloni in profondità. Anche l'erroraccio praticamente a porta vuota è un segnale.
Equivoco tattico?
Certamente nella gara contro il Monza De Ketelaere non è stato agevolato dagli eventi. Detto dell'ingresso a freddo, ha iniziato giocando da mezzala per poi spostarsi sulla trequarti e finendo da falso nove. Una duttilità tattica che sarà un punto di forza, ma che in un momento di confusione e adattamento, rischia di mandarlo completamente in tilt e sottolineare più quello che non è rispetto alle sue qualità.
Servono certezze, per lui e per la squadra. Ma il tempo sta iniziando a passare, si attendono risposte.