La febbre del sabato sera è alta: solo dopo la partita si saprà se il Milan è sulla via della guarigione o se la situazione si è fatta ancora più seria. In ogni caso, se anche dovesse ulteriormente complicarsi dopo la Champions e il derby, il club insisterà su Fonseca. A lui il compito di trovare la cura migliore: intanto, stasera, sperimenterà la quarta formazione diversa su quattro limitando comunque il turnover. Anche i tifosi hanno una loro ricetta: si presenteranno in massa ai cancelli dello stadio per salutare l’arrivo del pullman della squadra prima di riempire San Siro. Una notte di passione rossonera, considerato l’affetto che nonostante l’avvio lento avvolgerà la squadra. E una notte di passione per l’allenatore: solo un successo rimetterebbe in piedi un Milan traballante. L’esordio in Champions e il primo derby stagionale con l’Inter non sono considerati altri veri test di stabilità: contro il Liverpool dominante in Premier potrebbe tremare chiunque. E l’Inter di oggi resta una squadra più rodata del nuovo Milan ancora in collaudo. Il club ritiene sia presto per dare giudizi: in estate Fonseca è stato scelto perché ritenuto capace di lavorare con i giovani e valorizzarne il talento, assegnare un’identità tecnica alla squadra e uno spirito al gruppo. Alle porte dell’autunno sarebbe affrettato emettere verdetti, anche se dopo l’Europa e il derby le temperature precipitassero. Certo, l’ultima parola spetterebbe comunque alla proprietà, con Cardinale che staserà osserverà da molto vicino visto che sarà a San Siro. Nel pomeriggio era atteso a seguire le Women rossonere, impegnare al Vismara contro la Fiorentina, ma un cambiamento nel suo programma, gli impedirà di essere presente.
Fonseca conosce la fiducia del club ma è anche realista: "Gli allenatori dipendono dai risultati. Sono sempre sotto esame, però resto concentrato solo sul mio lavoro, non può essere altrimenti. Se mi concentro su quello che dicono e scrivono gli altri diventa difficile lavorare. Tutti dobbiamo migliorare". La prima vittoria rossonera è più che mai fondamentale. Mancassero ancora i tre punti, il Milan se la vedrebbe con una statistica impietosa: negli ultimi 65 anni solo una volta – campionato 1997-98 – è rimasto a secco nelle prime quattro uscite. L’ultimo successo dell’allenatore in Serie A è invece del 15 maggio 2021, 1218 giorni fa. Era l’allenatore della Roma ed esultò in un derby contro la Lazio. "La chiave per uscire dai momenti di difficoltà è il lavoro. Io continuo con la stessa passione e fiducia, cercando di risolvere i problemi. Le grandi squadre hanno le responsabilità di essere dominanti: ovviamente in questo momento non siamo come voglio io, e c’è un grande cambiamento da fare. Una squadra che non vuole prendere gol deve tenere di più la palla. Il nostro obiettivo resta lo scudetto, è importante dire questo. In questi momenti è facile immaginare una squadra triste e senza fiducia, ma quello che vedo io tutti i giorni è una squadra allegra, che vuole solo migliorare". I tifosi rossoneri sono decisamente più impazienti: il pensiero della Curva Sud è sintetizzato nel post social pubblicato ieri. Un appello per tutti: agli altri tifosi, alla squadra e alla società. "Invitiamo tutto il popolo rossonero a ritrovarsi alle ore 18.45 davanti alla rampa d’ingresso dei pullman, per far capire a società, mister e giocatori che settembre rappresenta un bivio già decisivo per la nostra stagione". Una spinta in più per lanciare il Milan: il pubblico rossonero difficilmente accetterebbe altre fermate. Uno stadio pieno accoglierà poi squadra e allenatore. Ancora Fonseca: "È una grande dichiarazione d’amore e una grande responsabilità per noi renderli orgogliosi. Vogliamo ripagare il loro supporto". Tra gli oltre settantamila di San Siro ci sarà il presidente Paolo Scaroni, costretto a saltare l’ultimo vertice in Comune per motivi personali. Non ci sarà invece Ibra, impegnato in un corso professionale della durata di due settimane. Tornerà domani.
Fonte: Gazzetta.it