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Calcio

Milan, Ibra ai giocatori: subito una reazione. E a Fonseca ribadisce il sostegno del club

Andrea Ramazzotti
Milan, Ibra ai giocatori: subito una reazione. E a Fonseca ribadisce il sostegno del clubN/A

Zlatan Ibrahimovic ha dato la scossa al Milan. Dopo la sconfitta contro il Liverpool di martedì lo svedese ieri mattina ha voluto far sentire la sua voce al gruppo perché la stagione non prenda una piega ancora peggiore rispetto all’attuale. Con il derby in calendario domenica, serve una pronta reazione, quella che il senior advisor di RedBird ha chiesto al tecnico e ai calciatori. Il tono è stato deciso, in stile Ibra, ma se dopo il ko contro il Parma le critiche erano state feroci, stavolta il suo discorso è stato costruttivo. Domenica vedremo se sarà riuscito a toccare le corde giuste e a provocare la reazione che tutto il popolo rossonero si aspetta a partire dal derby. Ibrahimovic si è presentato a Milanello a bordo della sua Ferrari alle 10: non ha parcheggiato davanti alla club house rossonera, dove ci sono i posti riservati ai dirigenti, ma ha varcato il cancello e si è diretto nell’area degli spogliatoi.

A bordo era solo e sia l’ad Furlani sia il dt Moncada sono rimasti in sede. I calciatori, arrivati per la colazione intorno alle 9,30, dovevano essere pronti per la seduta alle 10,30 ed erano stati avvertiti dell’arrivo del dirigente che ha tenuto un breve discorso motivazionale, soprattutto per far capire che la proprietà (da lui rappresentata) non è soddisfatta né dei risultati né delle prestazioni. Ibrahimovic però non è stato solo critico: ha chiesto carattere, personalità e unità in vista del derby e delle sfide successive. Perché la stracittadina in casa dell’Inter è considerata un possibile punto di ripartenza per l’intera stagione.

Un primo passo da fare nella giusta direzione. L’ex attaccante ha sottolineato l’importanza del match sia per la classifica (una vittoria significherebbe aggancio ai nerazzurri) sia per i tifosi che si aspettano un riscatto dopo la brutta gara con il Liverpool, quando gli ultras hanno manifestato con cori eloquenti il loro dissenso. Seduto accanto al presidente della Uefa, Ceferin, quei cori li ha sentiti anche Zlatan ed è stato “colpito" come Calabria e compagni. Perché il progetto rossonero per lui è molto importante: ha deciso di metterci la faccia quando lo scorso dicembre ha detto sì alla proposta di Cardinale di diventare senior advisor di RedBird e adesso non vuole fallire. Questo verbo (fallire) non rientra nel suo vocabolario, qualsiasi cosa faccia. Lui vuole vincere. La sua esperienza nel mondo del calcio lo ha portato a sottolineare che la stagione è all’inizio e che il tempo per togliersi soddisfazioni importanti non manca, a patto di avere una pronta reazione dopo la brutta prestazione contro il Liverpool.

Non è entrato in aspetti tecnici, di competenza dell’allenatore, ma ha chiesto massimo impegno, più attenzione, più voglia e più rabbia per onorare la maglia rossonera. Anche se ha cambiato più club, è legatissimo al Milan, la società con la quale ha chiuso la carriera da calciatore. È convinto, e lo ha ribadito, che il gruppo restando unito potrà superare il momento difficile, magari con un successo nel derby. I giocatori hanno ascoltato con facce serie e grande attenzione. Ibra ha parlato da solo anche con Fonseca al quale ha ribadito il sostegno della società, ma anche la necessità di invertire subito la rotta. Il dirigente ha poi atteso all’esterno che la squadra finisse la lunga sessione video nella quale il tecnico portoghese ha “corretto” alcuni degli errori commessi contro il Liverpool (non solo quelli sui calci piazzati che sono costati i primi due gol...) e ha accennato qualche concetto in vista del derby. La seduta, prevista per le 11, è iniziata molto più tardi: Zlatan, stavolta sorridente, ha salutato con pacche sulle spalle o abbracci i calciatori quando sono entrati in campo e poi si è seduto in panchina. È rimasto fino al termine dell’allenamento e, quando alcuni singoli sono andati a stringergli la mano prima di rientrare negli spogliatoi, ha scambiato qualche parola con loro.

Non si è trattato di dialoghi individuali “mirati”, ma di incoraggiamenti un po’ per tutti. Da Maignan a Theo, da Leao a Reijnders passando per Morata e altri. Ibra ha pranzato a Milanello, da dove è uscito alle 15. Ad attenderlo fuori dai cancelli un gruppo di tifosi ai quali ha firmato autografi. Spera che le sue parole siano servite da stimolo alla squadra e da sostegno per l’allenatore, ma sa che, insieme a Furlani e Moncada, potrebbe essere costretto a ragionare sull’esonero di Fonseca. Sarri (in pole) e Tudor sono i nomi che riscuotono più consensi. Una chiamata con Cardinale nella quale discutere già a fine settembre l’ingaggio di un nuovo tecnico la eviterebbe volentieri, ma, se lo riterrà opportuno, per il bene del Milan è pronto a farla.

Fonte: gazzetta.it