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Calcio

Milan in stile Fonseca: miglior attacco e nove marcatori

Alessandra Gozzini
Milan in stile Fonseca: miglior attacco e nove marcatoriN/A
Finora la squadra ha segnato in tutte le partite e in tanto modi diversi. Il top scorer è Pulisic, quattro gol tra Serie A e Champions: segna da tre match consecutivi

Nove e undici sono solo un paio dei numeri dell’attacco rossonero. Nove, come i diversi marcatori del gruppo. Undici, come il totale dei gol realizzati: un totale che fa di quello del Milan il miglior reparto del campionato. E la squadra con la più alta quota di differenti realizzatori. L’idea del calcio offensivo di Fonseca trova un’applicazione concreta. Non è solo teoria, c’è della sostanza. Il Milan non è mai rimasto a secco: ha iniziato il pieno di gol contro il Torino, una piccola aggiunta a Parma, poi altre doppiette contro Lazio e Inter e il poker al Venezia. 

Cambiando gli interpreti, non cambia il risultato: la matematica dell’attacco non è un’opinione. I fatti dicono che il Milan ha segnato in tutte le partite e in tanti modi diversi. Morata contro il Torino ha trovato il primo gol stagionale con un tocco da due passi, Okafor fu autore del raddoppio quando il Milan si era portato tutto in avanti. I gol sono arrivati di testa su calcio piazzato (da Gabbia a Pavlovic), su rigore (festa per Abraham), in diagonale con Leao o in azione personale con Pulisic. Con Theo che ha sfruttato la qualità della fascia sinistra o di fortuna con Fofana. Difensori, centrocampisti, attaccanti. Vecchi e nuovi rossoneri. In tutto nove diversi marcatori, nessuno in campionato ha tanta varietà. Parma, Napoli e Inter, seconde in questa particolare classifica, hanno portato in gol sei uomini. Il Milan tre di più. Il migliore tra i migliori marcatori è Christian Pulisic, tre gol in Serie A e uno in Champions. Considerate tutte le competizioni, segna da tre partite consecutive. E se si considera il periodo di campionato che va da inizio marzo a oggi, nessuno ha fatto meglio di lui: otto reti.

Pulisic, come il Milan, non fa preferenze: ha colpito il Venezia e l’Inter, piccole e grandi squadre. Ha variato il suo modo di giocare e i risultati lo premiano: più dentro il campo, non solo esterno di spinta sulla fascia. Arretra spesso e così si è preso i due palloni che ha trasformato in altrettanti gol tra derby ed Europa.  Tra i propositi di Fonseca, l’unico a non aver avuto seguito riguarda Leao: l’allenatore vuol farne un giocatore continuo e sempre più incisivo. Rafa ha suggerito il gol di Pulisic a Parma, ma allo stesso tempo ha avviato il contropiede del successo avversario. Altro che continuità. Secondo esempio: ha rimesso in piedi la partita contro la Lazio dopo essere partito dalla panchina, colpevole di scarso impegno nelle gare precedenti. Con il Venezia si è visto con il gran colpo di tacco con cui ha mandato in gol Hernandez, ma nel derby è di nuovo apparso e scomparso. Un 10 a intermittenza: il prossimo obiettivo di Fonseca è renderlo sempre più partecipe. Aspettando anche Okafor e soprattutto Chukwueze, stella del precampionato che poi però ha spento la sua luce. Nel super attacco rossonero manca all’appello solo Samu: presto altre occasioni per rispondere presente.

Fonte: gazzetta.it