Rafa Leao dovrebbe andare in panchina per la terza volta nelle ultime quattro partite. Gli indizi dall’allenamento della vigilia del Milan sono stati netti: in attacco, largo a sinistra, è stato provato ancora Noah Okafor, che evidentemente per Fonseca in questo momento è il titolare nel ruolo. La vigilia di Monza-Milan così rischia di ruotare intorno al grande classico di queste settimane: il rapporto tra l’allenatore e il numero 10 del Milan, il giocatore di riferimento della squadra messo per la prima volta in discussione. Leao è stato fuori già contro Udinese e Napoli: in un caso non è entrato, nell’altro ha giocato mezz’ora. Il messaggio di Fonseca così diventa fortissimo: il Rafa degli ultimi anni, considerato il giocatore più decisivo della squadra, a lui non basta. In quella zona di campo vuole un giocatore più attivo in fase difensiva, forse più cinico sotto porta. Può esserlo Okafor? Fonseca pensa meriti una chance.
La reazione di Leao a questo punto diventa fondamentale. Se il Milan, come ora è probabile, giocherà con Chukwueze, Pulisic e Okafor dietro a Morata, Rafa dovrà dimostrare nel secondo tempo di avere la testa giusta, di poter essere decisivo anche in 30 minuti giocati al massimo. Fonseca ne ha parlato anche dopo la partita con il Napoli: “Leao ancora in panchina? Il motivo è semplice da spiegare: è un'opzione dell'allenatore, che pensa sia meglio iniziare la partita con Okafor”. E ancora: “Non c’è conflitto tra noi, è solo l’opzione di un allenatore. Penso, per Leao e per tutti, che noi cerchiamo di motivarli in diversi modi. Ed è obbligo di tutti dare il massimo, io non devo pregarli. È anche difficile giocare con tre esterni, e Pulisic non gioca nella posizione di Leao. La cosa più importante è vedere che Leao sia entrato bene. Poi dobbiamo dire anche che Okafor ha giocato bene”. Per questo, a meno di sorprese, domani gli darà un’altra chance dall’inizio.
Fonte: Gazzetta.it