Il guizzo allo scadere di Matteo Gabbia ha regalato il derby al Milan e una certezza (oltre a un bel sospiro di sollievo) a Paulo Fonseca. Il Diavolo ha faticato in questo avvio di stagione, ma ha trovato soluzioni nuove in area di rigore. Quella rossonera è stata fin qui una cooperativa del gol: dei 12 realizzati, 9 portano la firma di giocatori diversi. Un dato non banale di fronte alle poche partite giocate. Dopo un buon calcio espresso nelle amichevoli estive, il Milan di Fonseca ha stentato a decollare in questa prima parte di stagione. Dal pari con il Toro alla brutta prestazione contro il Liverpool, al debutto in Champions League. Il derby con l’Inter ha però tirato i rossoneri fuori dalle sabbie mobili e ha chiarito un concetto. Se la squadra dietro fatica, davanti sa come far male. In attesa dell'Atalanta, il Diavolo ha il miglior attacco del campionato (11).
E soprattutto, sa come usare uomini diversi e soluzioni nuove: calci piazzati, colpi di testa, forcing in area, le solite sgasate sulla catena di sinistra, azioni personali, guizzi da centravanti e costruzioni dalla destra. Repertorio ampio, venuto fuori nella stracittadina e commentato dal tecnico portoghese con un certo orgoglio: "La vittoria? Abbiamo giocato con coraggio e abbiamo meritato. Negli ultimi tempi non ricordo una squadra che abbia creato così tanti problemi all’Inter". A sbloccare i rossoneri, alla prima di campionato contro il Toro, era stato Morata. La punta di diamante del mercato estivo, il primo dei nuovi ad andare in gol. Poi seguito da Pavlovic (contro la Lazio), Abraham e Fofana (entrambi a segno nel poker della scorsa settimana al Venezia).
Altro dato interessante, che mostra come gli ultimi arrivati si siano già inseriti nel gruppo, anche in questo senso. E le altre esultanze? Di Okafor (nel pari all’esordio in A con i granata), Leao (nel 2-2 con la Lazio), Theo Hernandez (contro il Venezia) e Pulisic (contro Parma, Liverpool e Inter). Proprio l’americano merita una menzione speciale. Pulisic ha vissuto con Pioli la miglior annata della carriera (15 gol e 11 assist in 50 presenze complessive) e con Fonseca ha ripreso il filo dove l’aveva lasciato. Christian è l’unico dei rossoneri ad aver segnato in più di una partita e fin qui si è distinto sempre come uno dei migliori in campo. Una certezza, nonostante le difficoltà di squadra. Replicare quanto fatto al primo anno in Italia è possibile. Di certo, è un obiettivo.
Fonte: gazzetta.it