Theo Hernandez e Rafa Leao in panchina per Lazio-Milan: Paulo Fonseca va avanti con i suoi principi di calcio ma negli ultimi due giorni ha portato avanti questa idea rivoluzionaria. La confermerà nella formazione ufficiale del sabato sera? Deciderà in giornata ma sì, l’ipotesi c’è e la scelta, se confermata, sarebbe clamorosa. La formazione provata, a 24 ore dalla partita, è questa: Maignan; Emerson Royal, Tomori, Pavlovic, Terracciano; Fofana, Reijnders; Chukwueze, Loftus-Cheek, Pulisic; Okafor. Il messaggio di club e allenatore a Theo e Rafa, nel caso, sarebbe chiaro: l’atteggiamento di Parma non è stato accettato. A costo di cominciare senza i due giocatori più in vista, il Milan e Fonseca sceglierebbero di mettere al centro l’applicazione, l’attenzione difensiva, il lavoro con la squadra. Le frasi di Fonseca dopo la trasferta di Parma, non per caso, hanno toccato le stesse corde:
“Non abbiamo pressato, difensivamente è andata molto, molto male. Non difendiamo come squadra e anche individualmente abbiamo sbagliato tanto: duelli e tempo, siamo arrivati sempre in ritardo. E' un problema di atteggiamento e non riguarda solo i difensori ma tutto il collettivo”. Theo, in particolare, a Parma aveva avuto responsabilità su entrambi i gol: non aveva cambiato passo sul gol di Man, da cui si era fatto bruciare in velocità, e non aveva accelerato su Cancellieri lanciato in porta per il 2-1. Fonseca ha dei punti fermi e tra questi c’è il calcio propositivo annunciato fin dal suo primo giorno a Milano: "Non ho dubbi sul fatto che questo gruppo sia adatto al calcio che ho in mente". In conferenza ha detto di aspettarsi un “Milan diverso” e si riferiva sicuramente all’approccio. Certo, molto probabilmente sarà diverso anche negli uomini, in ogni reparto. In difesa, Terracciano sarebbe alla prima da titolare con il Milan, mentre Emerson Royal, anche lui all’esordio dal 1’, troverà un avversario complesso: Zaccagni. Inizio col brivido, in uno stadio in cui non è mai facile giocare. In mezzo, Fofana dovrà gestirsi: si allena con la squadra da una decina di giorni, non ha 90 minuti. Se comincerà, probabilmente sarà protetto da Reijnders e Loftus-Cheek. Interessante anche la scelta davanti.
Con Jovic non convocato, l’attaccante titolare è obbligato: Okafor. Senza Leao, però, scatterebbe il piano B: Chukwueze a destra, Pulisic a sinistra, come negli anni londinesi. Non dovrebbe essere un problema – anzi, Christian fino a un anno fa considerava quella la sua zona di elezione – ma è chiaro che questo Milan senza Theo e Leao colpisce. "Non parlo individualmente dei miei giocatori davanti ai giornalisti – ha detto Fonseca alla vigilia -, ma ho parlato con Theo, Leao e con altri". La scelta di escluderli sarebbe forte, senza mezze misure, e farebbe tornare in mente le dichiarazioni di Arrigo Sacchi – un’intervista di ottobre, in particolare – in cui invitava Pioli a tenere fuori Leao per fargli capire la necessità di dare tutto e giocare per la squadra. In quattro parole: non ci sono intoccabili.