"Con due o tre acquisti importanti e il consolidamento dei giocatori che abbiamo possiamo competere per qualcosa di più grande in Champions". Nessuno meglio di Paolo Maldini può sapere cosa manca al Milan per aprire un ciclo e sognare di competere anche in campo internazionale. L'occasione ora è ghiotta, perché lo scudetto appena sollevato dà entusiasmo ad un ambiente che aveva bisogno di tornare a respirare un certo tipo di aria e che non ha di certo voglia di fermarsi.
Bisognerà ovviamente coniugare sostenibilità e competitività per non frenare bruscamente sulla rampa di lancio di un circolo virtuoso appena innescato. I tifosi, per questo, incrociano le dita e sperano: il discorso è sospeso in attesa di novità sul fronte societario che presto potrebbero portare l'attesa sterzata. A non fermarsi mai sono i ragionamenti del direttore dell'area tecnica rossonera, il quale ha già fatto capire che tipo di strategia ha in mente per il futuro prossimo. Quali sono i tasselli sui quali bisognerebbe investire con maggiore urgenza? Proviamo ad analizzarli insieme.
Cemento armato in difesa
Con Romagnoli ormai ai saluti e le incognite legate al rercupero di Kjaer dopo il lungo infortunio, una delle priorità del prossimo mercato del Milan riguarda sicuramente il pacchetto dei centrali difensivi. Serve un innesto che garantisca allo stesso tempo freschezza e prospettiva, ma con il giusto tasso di personalità, considerando che le gare da disputare il prossimo anno saranno tante e l'asticella sarà più alta. Sven Botman del Lille (classe 2000) sembra il rinforzo perfetto per i rossoneri, che come noto lo hanno messo già nel mirino da tempo e potrebbero regalare a Pioli un'alternativa di livello a Tomori e Kalulu.
Il passepartout
Dopo il divorzio con Hakan Calhanoglu la scorsa estate in via Aldo Rossi hanno deciso di concedere una chance importante a Brahim Diaz. Lo spagnolo ha viaggiato a velocità alternata, cadendo talvolta sotto il peso delle responsabilità. Scintilla e non dinamite. Soprattutto nella seconda parte di stagione, quando sulla trequarti Pioli gli ha preferito Krunic e Kessié, non solo per una questione tattica. Considerando anche la partenza dell'ivoriano, bisognerà tornare sul mercato per colmare quel vuoto lasciato dal turco dodici mesi fa. Servirà un giocatore in grado di assecondare i movimenti della punta, ma anche di inserirsi a fari spenti e di piazzare la prima diga davanti alla cabina di regia avversaria all'occorrenza.
Freccia a destra
Se a sinistra Theo Hernandez e Rafael Leao rappresentano il meglio che si possa avere, non solo in Italia, sulla catena di destra manca un po' di esplosività e imprevedibilità. A Saelemaekers, pedina comunuqe affidabile per Pioli, manca forse quel guizzo che potrebbe permettere al Milan di provare a sfondare non sempre dallo stesso lato. Messias è scommessa vinta solo in parte, ottimo rincalzo, ma non abbastanza continuo da mettere in crisi l'allenatore in fase di scelte. A Milanello si attende un calciatore che dia alla squadra la possibilità anche di mettere la freccia a destra.