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Calcio

Mondiale per club in alto mare: mancano tv e stadi. Le big vogliono chiarezza

Filippo Maria Ricci
Mondiale per club in alto mare: mancano tv e stadi. Le big vogliono chiarezzaN/A
Senza fondi e sponsor e con un calendario sempre più intasato, la competizione allargata a 32 squadre rischia di saltare. la Fifa in difficoltà corre ai ripari
Di certo per ora ci sono solo le date: 15 giugno-13 luglio 2025. Mancano le sedi, mancano ancora due squadre, ma soprattutto mancano i soldi. Il nuovo Mondiale per Club, gonfiato con il passaggio da 8 a 32 squadre, è un progetto che alla Fifa sta molto a cuore, ma che oggi è ancora senza fondamenta, e visto che alla sua nascita mancano meno di nove mesi dire che il parto è a rischio è legittimo. Tanto che Inter e Juve, le due concorrenti italiane, si chiedono già in stato d’allerta.  L’altro ieri sono scaduti i termini per presentare i “bid” per i diritti televisivi in mezzo mondo, le Americhe, l’Asia, il territorio Mena, Medio Oriente e Nordafrica. Non si è fatto vivo nessuno. In dicembre è in programma il sorteggio, e il rischio di arrivarci come un re nudo per Gianni Infantino è alto, e infatti il presidente della Fifa si è mosso in prima persona organizzando un’unità di crisi e convocando le televisioni del mondo. Che il nuovo torneo dei padroni del calcio mondiale finisca per non disputarsi è una figuraccia che a Zurigo non vogliono nemmeno prendere in considerazione. Dalla Fifa si muovono senza sosta sulla cartina del mondo, con l’occhio che si sofferma speranzoso dalle parti di Riad. L’Arabia Saudita organizzerà il Mondiale del 2034 per le nazionali, a Zurigo sperano che possano mostrare interesse anche per la versione per club. Tutto da dimostrare.  Ma procediamo con ordine nel labirinto dei problemi che sta affrontando la Fifa. Che dopo aver tergiversato per anni si è decisa a lanciare questo nuovo torneo per gli anni 2025 e 2029, come preludio ai Mondiali classici, senza cancellare il vecchio torneo in formato “small”. Per quello maxi si è pensato agli Usa ed è stata divulgata una prima lista di stadi, ma dopo un lungo silenzio negli ultimi giorni ne è entrata in circolazione un’altra, completamente diversa. Siccome in ballo ci sono distanze e fusi orari, è difficile andare da un broadcaster a chiedergli tanti soldi per un torneo che non ha ancora nemmeno gli impianti. Infatti il tema dei diritti tv è diventato un dramma. La Fifa aveva messo in conto di ricavare 4 miliardi di dollari il doppio dei 2 miliardi di spese previsti nel budget iniziale. La Apple si è seduta a trattare sulla base di un miliardo e le parti non si sono messe d’accordo. Senza tv (e senza sedi) è difficile attirare sponsor, che cercano visibilità. A oggi alla Fifa non hanno niente in mano, e come detto il tempo stringe.  Ecco, il tempo. In un calcio sempre più intasato, con la Uefa che ha messo due partite in più alla sua nuova Champions League (che diventeranno 4 per le 8 squadre che dovranno giocare i sedicesimi), i club non sentivano davvero la necessità di un nuovo torneo. Per convincerli bisogno coprirli d’oro, sempre lì torniamo. "Una nostra partita vale venti milioni, la Fifa ci vuole dare quella cifra per tutto il torneo", ha detto Carlo Ancelotti al “Giornale” ai primi di giugno. E poi, ha aggiunto perentorio: "La Fifa se lo scorda, calciatori e club non parteciperanno a quel torneo". L’allenatore del Real Madrid, visto il polverone scatenato, ha poi rettificato citando un misunderstanding con il giornalista italiano, ma la sostanza resta. I club sono in attesa di sapere quanto offrirà loro la Fifa e al momento il telefono è muto. Per l’Italia si sono qualificate l’Inter e la Juventus e dalle sedi dei due club attendono che si faccia chiarezza, anche perché l’estate del 2025 va programmata.  Il nuovo Mondiale coinciderà con l’Europeo Under 21 (12 giugno-5 luglio) e con la Gold Cup della Concacaf (14 giugno-7 luglio). Un intasamento da tangenziale del calcio. E si giocherà col mercato aperto e a cavallo del 30 giugno, data di scadenza dei contratti dei calciatori: cosa succederà con gli svincolati? Poi ci sono i sindacati: dall’Inghilterra e dalla Francia hanno iniziato una battaglia legale poi fatta propria dal Fifpro, il sindacato mondiale, che in giugno ha intrapreso una causa contro la Fifa. Il fronte anti-Mondiale per Club è ampio, i costi elevati e la mancanza d’organizzazione stanno mettendo a rischio il torneo della Fifa. Per questo il presidente Infantino è sceso in campo personalmente per salvare la sua ultima creatura.