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Calcio

Mondiali 2026: Italia, occhio a Turchia, Serbia e Norvegia

Fabio Licari
Mondiali 2026: Italia, occhio a Turchia, Serbia e NorvegiaN/A
Oggi il sorteggio dei gironi di qualificazione. Azzurri teste di serie ma l'urna è piena di insidie

L'America è dall’altra parte della Luna, cantava Lucio Dalla, ma se anche fosse dall’altra parte del sistema solare noi dovremo indossare la tuta, infilare il casco e partire lo stesso sfidando i raggi cosmici. Abbiamo stracciato il biglietto per la Russia e poi quello per il Qatar, noi quattro volte campioni del mondo: non possiamo fallire per il terzo Mondiale consecutivo. Da oggi a Zurigo, mezzogiorno, sorteggio di Canada-Usa-Messico 2026, per la Nazionale di Spalletti comincia il processo di liberazione dalla paura. S’è insinuata la paura di fallire, di mancare i grandi tornei: il ritorno di una sindrome debellata negli Anni 70, quando i passi falsi erano rari e riguardavano soltanto l’Europeo.  La partenza è rassicurante. Siamo teste di serie grazie alla bella Nations League della rinascita. Peccato per il ko con la Francia che ci ha spinti al secondo posto, ma in prospettiva mondiale non cambia niente. Evitiamo le peggiori, dalla Spagna alla Germania alla stessa Francia. Però non basta. Nelle altre fasce i pericoli non mancano. Soprattutto in seconda. E non dimentichiamo che sarà il sorteggio con sorpresa: tutte le squadre dei quarti di Nations, Italia compresa, saranno inserite non in uno, ma in due gruppi potenziali. Conosceranno quello vero soltanto a marzo, dopo che avranno vinto o perso quella sfida (per noi, Italia-Germania).

Il meccanismo di qualificazione è spietato, anche perché l’Europa, dominatrice delle fasi finali, dispone di 16 posti su 48, appena 3 in più rispetto alla formula con 32 finaliste. Le europee sono 54, Russia esclusa, da dividere in 12 gruppi. Volano in America solo le 12 vincenti. Le 12 seconde e le 4 migliori di Nations si ritroveranno coinvolte in un doppio, complicato e rischioso playoff per gli ultimi 4 posti. Ne sappiamo qualcosa: sulla strada del Qatar siamo caduti con la Nord Macedonia prima di giocarci le chance contro CR7. Il Mondiale “gigante” premia il legittimo terzomondismo della Fifa, ma punisce il continente che propone il calcio migliore. Alla fine, almeno tre o quattro europee staranno a guardare perché il Sudamerica reclama una specie di qualificazione collettiva (6 nazionali su 10), l’Africa ha più della metà degli slot europei (9 su 16), e avanti così. Ma i posti sono anche voti: nessuno stupore.  La buona notizia è che, in prima fascia, con noi, ci sono Spagna, Germania, Francia, Inghilterra, Portogallo, Danimarca, Croazia, Olanda, Svizzera, Belgio e Austria, il meglio che c’è. Ma in seconda non c’è da stare tranquilli. Sembrano preferibili una Polonia decadente, un Galles meno guerriero, un’Ungheria battibile. Anche l’emergente Grecia, la Cechia e la Romania non possono essere incubi. L’Ucraina ha più qualità, ma è sempre inferiore. Qualche preoccupazione la propongono invece la Turchia di Yildiz (e Guler), la Serbia di Vlahovic, la Norvegia di Haaland, la Slovacchia di Lobotka, tutte nostre conoscenze, e la Svezia che con il fenomenale centravanti Gyokeres sta rinascendo dopo anni di buio. Il pass per l’America dovremo giocarcelo con una di queste.

Meglio non illudersi che il resto sia una passeggiata. In terza fascia sarebbe meglio evitare Scozia e Slovenia, in quarta l’Armenia di Mkhitaryan, Bulgaria e Kosovo. Evitiamo questi discorsi per la quinta e ultima fascia: dalla Moldova al Liechtenstein non ci sono avversari all’altezza. Non è neanche detto che avremo una quinta nel gruppo. Tra le complicazioni di questo sorteggio, c’è il collegamento a doppia mandata con la Nations. Le nazionali che si sfidano nei quarti, per esempio Italia-Germania, saranno inserite in due gruppi potenziali: uno destinato alla vincente (di sicuro a 4 squadre) e l’altro alla perdente (4 o 5 squadre). Conseguenza: oggi conosceremo due gruppi possibili, non quello sicuro.  C’è un altro effetto più paradossale: una nazionale potrebbe trovarsi al bivio tra un gruppo più facile se perde il quarto di Nations e uno più difficile se lo vince. Qualcuno avrà, in caso, il coraggio di scegliere? Spalletti arriva stamattina a Zurigo giusto in tempo per assistere al rito delle palline officiato, tra gli altri, da Zambrotta e da Llorente, ex Juve e Napoli. Un gruppo ideale sarebbe con Polonia, Bosnia e Lituania. Uno medio con Ungheria, Georgia e Bulgaria. Uno spiacevole con Turchia, Scozia e Armenia. Ma se l’Italia vuo’ fa’ l’americana c’è poco da scegliere.

Fonte: Gazzetta.it