Un aiuto per la Turchia. E a metterci nome, faccia e progetto è Vincenzo Montella attraverso la sua "Vincenzo Montella Emergency". Su SosTurchia.com è possibile sostenere il tecnico dell'Adana Demirspor e la sua associazione per i primi aiuti sul territorio più colpito dal sisma.
Montella a Supertele: l'emergenza in Turchia
L'emergenza e gli aiuti
"Si può accedere e donare, il mio intento è fare qualche casetta per qualche persona. Il club ne ha già messi a disposizione una ventina dove ci alleniamo. La speranza è che ci siano tanti aiuti".
"Qui c'è stata un'apocalisse, quasi da film. Ci sono centinaia di migliaia di persone senza casa. Ad Adana ci sono decine di migliaia di sfollati, è un dramma generale. Mancano le prime necessità. In alcune città è difficile arrivare. Attorno alla squadra di lavoratori, le persone vere e bisognose, rimaste quasi tutti senza casa, noi abbiamo fatto tanto come club e personalmente. Stando lì è nata l'esigenza di vedere qualcosa di più, mi piacerebbe portare un ulteriore contributo dall'Italia. Ciro è stato tra coloro che mi hanno aiutato da subito. Ha una bellissima associazione con Fabio e Paolo Cannavaro. Ora la vivo fortemente, sento il bisogno di aiutare le persone. Da vicino sembra tutto surreale, non vero, incredibile".
Come si allena in queste condizioni
"Come si fa? E' un'ulteriore esperienza. Ci siamo messi nelle mani della società, che ha deciso di continuare, l'altra squadra ha deciso di fermarsi. Avevano la possibilità. Altre due squadre si sono ritirate. Mi sono posto tante volte la domanda: è giusto continuare? Non mi sono dato una risposta convinta. E' giusto continuare per dare un senso di aspettativa per il futuro, le persone sognano attraverso il calcio, provano emozioni. Il nostro intento è continuare su questa falsa riga. Tante famiglie che l'hanno vissuto fanno fatica a dormire, non vogliono tornare. L'allenatore deve rassicurare le famiglie e non solo i calciatori. Poi lo stato d'animo dei giocatori passa anche attraverso quello. Ora siamo a Istanbul, dovremmo tornare ad Adana la prossima settimana".
Serie A
"Fiorentina-Milan? Era aperta, a me piace tanto la Fiorentina. Soffre in campionato perché sta facendo benissimo nelle altre competizioni. Può vincere con chiunque. Il Milan si è sistemato come equilibrio di gioco, con la difesa a 3, ma ci sta che a Firenze possa perdere. Verso Londra? Ha il 50% di possibilità. Primo: è la realtà delle cose. Secondo: come storia, il Milan è abituato a questa competizione. Si percepiva, anche quando ho fatto l'Europa League col Milan, si percepisce nell'aria. Penso a chi è abituato, dai magazzinieri in su. In Champions farà la sua parte".
"Il Napoli, anche nella continuità credo sia la squadra che esprime il calcio più bello. Il Napoli fa un calcio bello, non internazionale. Grande spettacolo attorno, ma bellezza tattica e tecnica. Coi dovuti scongiuri, il Napoli è competitivo ovunque".
"Siamo meglio visti da fuori. Con le dovute proporzioni, ma il calcio italiano è sempre quello più difficile. A volte una partita può sembrare sotto rimo, credo sia però merito degli allenatori. Non è mai un filone unico, c'è sempre un adattamento, capire cosa posso fare in base all'avversario".
"Roma? Quando vedo serate così, un po' di invidia li ho. Non me la ricordo così con le luci, quasi a teatro. Sulla Samp? Mi sembra un'annata maledetta, dove non ti va mai bene nulla. Mi piace molto Stankovic, non perde mai la squadra, che è sempre in partita, poi ha l'episodio. Per le stesse ragioni, se continui ad avere fiducia e convinzione, il trend può cambiare. Bisogna crederci. Sarà dura comunque. Per me è quadrata, non ho visto partite in cui è stata messa sotto nettamente. Penso e spero possa farcela".
Tornare in Italia
"Rivincite? Non ne ho, semmai con me stesso. Vediamo se torno, casa è casa, ma mi piace allenare in giro. Se trovo una situazione che mi possa divertire, sono pronto a tutto"