"Era un obiettivo fin da quando Silvio Berlusconi, nel settembre del 2018. ha accettato la mia proposta di acquistare il Monza". Adriano Galliani riesce ancora ad emozionarsi per un obiettivo raggiunto, nonostante il palmares da brividi.
La promozione in Serie A con il Monza gli ha regalato una gioia incredibile, raccontata ai microfoni di SportWeek nel giorno del suo settantottesimo compleanno: "Riuscirci cosi rapidamente non era poi così facile. In quei primi minuti, stracolmi di gioia, di festa a Pisa ho pensato a mia mamma che mi portava allo stadio San Gregorio, che poi sarebbe diventato il Sada, quando avevo 5 anni. Ho pensato che per le ultime partite avevo passato più tempo nel Duomo di Monza che allo stadio. Ho pensato a quanti sacrifici e quante delusioni avevano avuto i tifosi del Monza in oltre un secolo. E ci è voluto Berlusconi, al quale sarò eternamente grato". "Ho pianto come non mi era mai capitato per un evento sportivo. Perché la promozione del Monza in A è un legame fortissimo con le mie radici".
Il rapporto con Berlusconi
Più di trent'anni insieme e alcune abitudini sono ancora intatte. Lo ha spiegato lui stesso: "Gli do ancora del lei? Certo. Mi invitò a cena ad Arcore il primo novembre del 1979 e cambiò la mia vita. È un uomo di grande visione a cui devo tutto. Mentre gli altri costruivano condomini lui progettava città, mentre gli altri pensavano a come salvarsi lui pensava a una squadra per vincere la Coppa Campioni. Il lei aiuta nella chiarezza dei rapporti. Ricordo sempre come Cesare Romiti spiegava il lei a Gianni Agnelli. Dicevachedaredel lei non toglie intimità, ma dà maggiore auto nomia".
Obiettivi e mercato del Monza
Il desiderio ora è vivere una stagione da protagonisti anche in Serie A: "Mai mettere freno alle ambizioni, ma dobbiamo fare un passo alla volta. Ora l'obiettivo sarebbe fare un buon campionato e puntare nei prossimi anni a guadagnare un posto in Europa. Giocare per una Coppa".
Le premesse ci sono tutte, perché il mercato è stato importante e non è ancora finito: "Sono felice che abbia accettato di venire con noi Matteo Pes- sina. E un monzese come me. Conosco il papà e ho conoscouto suo nonno... Lui è cresciuto nella Dominante, la stessa squadra nella quale avevo provato a giocare anch'io. Ero una punta, ero anche un buon attaccante, ma ero un lazzarone e non inseguivo nessuno. Nel 2015 l'avevo portato al Milan pagando quei 30 mila euro che consentirono ai curatori fallimentari del Monza di pagare gli stipendi dei dipendenti. Poi Matteo è cresciuto fino a vestire la maglia azzurra e ora torna da noi, come capitano del Monza in Serie A! La sua storia mi commuove e sono sicuro che darà energia alla squadra".
Con uno dei migliori dirigenti al mondo, è tutto più facile. Ma anche Galliani ha dei rimpianti: "Almeno due: Del Piero e Cristiano Ronaldo. Il Padova che ci offri Del Piero bambino per 5 miliardi edicem mo di no. E mi dispiace che per- demmo in volata la corsa per avere Cristiano Ronaldo quan- do passò dallo Sporting allo United. Noi eravamo in ballo, ma gli inglesi fecero un’offerta troppo alta".