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Calcio

Morata parla da leader: "Non abbiamo tempo da perdere: siamo qui per vincere"

Luca Bianchin
Morata parla da leader: "Non abbiamo tempo da perdere: siamo qui per vincere"N/A

Alvaro Morata ha un carisma fuori scala per il Milan. Morata torna dopo un mese di assenza, va in conferenza stampa e parla come se avesse la fascia al braccio, come se giocasse al Milan da 10 anni. Manda messaggi e manda messaggi chiari: “Non abbiamo tempo da perdere. Dobbiamo capire che siamo qui per vincere, non di passaggio o per business”. E ancora: “Se giochi nel Milan, devi sognare. Guardi la maglia e sulla manica vedi le 7 Champions, quindi sai che la gente ha voglia di vederci lì a lottare”.

Un 7 sulla manica e un 7 dietro la schiena, come Shevchenko: immagine suggestiva.  Si capisce che Alvaro è cresciuto guardando il grande Milan, ha visto Milan-Liverpool nel 2005 e nel 2007, sa che cosa significhi giocare a San Siro. “Qui al Milan c'è tanta storia in questa competizione, da Shevchenko a Ronaldo - dice -. È una responsabilità. Quando indossi questa maglia sei obbligato a dare tutto, sono emozionato. La prima cosa che ho fatto quando sono arrivato qua è stata comprare la mia maglia con lo stemma della Champions. Da piccolo ne avevo una di Kakà". È il passato che si lega al presente e nessuno, tra gli acquisti degli ultimi anni del Milan, aveva trasmesso il concetto con questa forza. Il messaggio più confortante per i tifosi però è un altro: Morata vede un percorso di crescita. “Poche volte ho visto qualità come in questa squadra, ma devi credere di poter vincere. Dobbiamo avere le idee chiare, le nostre idee. Secondo me abbiamo vinto col Venezia per come ci siamo allenati in settimana, a pelle capiamo che dipendiamo dal compagno e dobbiamo alzare il livello. Se non ci crediamo noi, la gente non ci crederà”. 

Ultimo concetto forte, la sua condizione: “Sto bene, fisicamente sto bene - dice Alvaro -. Ringrazio il club che mi ha fatto andare in Spagna per le mie questioni personali, mi hanno dato una grossa mano, così ho più voglia di correre e giocare”. La questione personale è ovviamente la rottura con Alice Campello, moglie e mamma dei suoi quattro figli, mentre l’atteggiamento è di chi vuole giocare dall’inizio. Se pensate che Alvaro potrebbe cominciare dalla panchina domani, cambiate idea (o almeno, non ditelo a lui).

Fonte: gazzetta.it