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Calcio

Motta: "Esultanza contro l'Inter? La rifarei. Con Arna ci abbiamo guadagnato tutti"

Matteo Dalla Vite
Motta: "Esultanza contro l'Inter? La rifarei. Con Arna ci abbiamo guadagnato tutti"N/A
Il Bologna è reduce da 6 vittorie di fila, con picchi a casa Lazio e a casa Atalanta, e guarda dall’alto di un quarto posto in solitaria. Thiago Motta ha già fermato due volte l’Inter: l'ha estromessa in Coppa Italia e l’ha fermata a San Siro con gioiello di Zirkzee. Non è una partita come le altre, nemmeno per il passato di Thiago. Che però vuole sia una gara sì speciale ma dentro i binari della solita "normalità". "È semplicemente la prossima partita, da giocare - dice Thiago -:  l'Inter è giustamente dove si trova, la grande favorita per lo scudetto, finalista di Champions League un anno fa. Noi vorremo mostrare il nostro valore e gioco. Siamo dove abbiamo meritato di essere per quello che abbiamo mostrato, in allenamento e in campo. Sarà una gara bellissima da giocare, per i miei ragazzi e da poter vivere per il pubblico".  In Coppa Italia ci fu l’esultanza, dopo la vittoria a San Siro, in cui Motta si inginocchiò davanti a Dan Ndoye, autore del gol decisivo. "Se ricapita sarei felice, è stato un momento fantastico. Il rumore dei nemici? È un qualcosa di normale ma la cosa più interessante è che arriva non arriva noi rimaniamo gli stessi. Tutto il resto conta poco".  I duemila tifosi a Casteldebole dopo la vittoria di Bergamo; il premio da parte della Lega Serie A da miglior tecnico di febbraio. "Sono emozioni belle da vivere, approfitto per ringraziare la gente, sono molto grato per l’affetto dei nostri tifosi, si riconoscono nel nostro gioco e nella nostra squadra, che vada bene o meno bene. Miglior tecnico di febbraio per la Lega calcio? Ringrazio anche per questo, ma il merito del premio è da dividere con un grande gruppo e col mio staff. Senza di loro niente sarebbe possibile. Se l’Inter deve temere il Bologna? No, teniamo i piedi per terra: fra l’altro c’è un allenatore che stimo tantissimo e la sua squadra fa vedere un’identità chiara. Tutti hanno punti deboli, l’Inter un po’ meno. Rispetto alla Coppa Italia sarà una partita più aperta ma anche se non lo sarà, noi siamo pronti ad affrontare la favorita per lo scudetto".  L’Inter nei primi tempi ha fatto 66 punti. "Dato impressionante. Già all’andata dopo poco eravamo sotto di due gol in 15’. Ci sono tutti gli elementi per fare una grande partita. Quando giochi tante partite ravvicinate non è il fisico ma sono le energie mentali a fare la differenza. La vittoria a Bergamo? Un buon primo tempo ed è normale aver sofferto, poi chi è entrato ha fatto bene. Un buon risultato per noi ma adesso è cancellato, ora serve pensare all’Inter. Arnautovic? Ci abbiamo guadagnato tutti: lui voleva andare in nerazzurro, scelta rispettabile, oggi gioca in Champions; e noi abbiamo giocatori che si sono presi più responsabilità".  Il futuro? "Sono contento dell’impegno dei miei ragazzi e focalizzato sull’Inter. Con Saputo, che è molto contento del presente, abbiamo parlato solo della partita". Il ricordo di Busquets? "Non voglio entrare in quella situazione: ne ho parlato già tante volte, però sono situazioni di gioco serve essere rispettosi e calcisticamente parlando migliori dell’avversario. L’esempio della Premier è da prendere: far giocare, poche discussioni, anche nei confronti dell’arbitro". Quando si capisce che si può fare un passo in più? "Con l’Inter capimmo di essere sulla strada giusta eliminando il Chelsea: eravamo convinti di arrivare in fondo. Qui? Siamo in un buon momento, la nostra grande ambizione è dare il massimo del nostro livello, confrontandoci con l’avversario, ma con la squadra di Inzaghi serve qualcosa in più".  Intanto Joshua Zirkzee si è confessato a Dazn. "Le persone hanno ragione, non segno abbastanza. Quando non faccio gol mi arrabbio con me stesso. Credetemi, io cerco di dare tutto me stesso per andare a rete più spesso".