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Calcio

Motta sdogana quella parolina magica: "Manca poco per andare in Champions"

Matteo Dalla Vite
Motta sdogana quella parolina magica: "Manca poco per andare in Champions"N/A
Per la primissima volta pronuncia quella parolina: Champions. Thiago Motta si sbottona, un passo in Europa l’ha fatto e adesso perché non provare qualcosina di più? “Zirkzee ha postato un concetto di Kobe Bryant inerente al fatto che il lavoro non è ancora finito? Siamo molto contenti di aver scritto la storia dopo 22 anni, allo stesso modo molto felici di avere questa opportunità di provare ad andare in Champions - racconta Thiago -: manca poco, abbiamo di fronte una squadra forte e difficile da affrontare ma con grande determinazione, già che siamo dove nessuno si aspettava e felici di avere questo obiettivo, è giusto provare andare in Champions, d'accordo con i miei giocatori al 100%. La pressione? L'hanno gli altri, i club che avevano come obiettivo la Champions. Noi mai avuta questa ossessione, solo quella di migliorare e allenarsi. Questo traguardo importantissimo dell'Europa è inaspettato e ci ha portato ancora più entusiasmo, voglia di continuare e provare a fare qualcosa di molto importante come la Champions. Sono grato ai miei ragazzi, li ringrazio tantissimo di avermi sempre ascoltato”. Domani c’è il Torino, a un passo dalle celebrazioni per la Tragedia di Superga (il dt Giovanni Sartori andrà a depositare un mazzo di fiori sul luogo del disastro, ndr) e con una squadra che sa quello che vuole. “Intanto – fa Motta riferendosi alle frasi post Udinese in cui ha sottolineato che si gioca poco tempo effettivo -. Lasciatemi dire una cosa e cioè che dopo le ultime due partite ho visto alcune polemiche ma non ne cercavo né cercavo alibi. Mi scuso con Cannavaro e Palladino perché come me sia loro e anche gli arbitri cerchiamo il massimo per il bene del club. Volevo solo sollevare una critica costruttiva su mentalità e certi comportamenti che vedo in campo. E allora voglio scusarmi perché ho grande stima e rispetto per loro due. Il Toro: non so se la commemorazione delle vittime di Superga darà una motivazione in più ma so che alla fine la concentrazione va su quello succede in campo. Siamo pronti ad affrontare buonissima squadra, ben preparata e allenata, conosco bene Juric, abbiamo anche giocato insieme, è un vero competitore che trasmette questa voglia di competere ai ragazzi. Sanno giocare a calcio, sono scomodi, difendono bene e prendono pochi gol. In questi tre anni hanno fatto un lavoro straordinario”. Poi, recente passato e futuro. “Se a inizio stagione i dirigenti mi fecero richieste particolari? Il messaggio era come sempre: arrivare prima possibile a 40 poi vediamo. Io non ero molto d'accordo, per me bisognava pensare partita dopo l'altra a vincere tutte le partite e vedere cosa succede: ringrazio tutti i dirigenti per aver comunicato questo concetto. Fenucci ha detto che lavoro come se avessi un contratto a lungo termine? Lo ringrazio di aver detto pubblicamente questo. In Europa la squadra andrà rinforzata? Non ne abbiamo parlato, chiaro che per mantenere un livello come si vede c’è l'esempio di squadre che vincono e andando verso l’annata successiva per mantenere quel livello devono migliorarsi. Noi pensiamo di alzare il livello ancora di più, ma sono situazioni che si vedranno più avanti, oggi concentrati su quello da fare a Torino”.