José Mourinho non ha affatto digerito l’esonero che, poco più di due mesi fa, gli è costato la panchina della Roma. La decisione dei Friedkin, che hanno interrotto il rapporto con il tecnico con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza del contratto firmato nel 2021, brucia - eccome - nella mente dello Special One che ha approfittato delle domande dei cronisti presenti al GP di Portimao per togliersi più di un sassolino dalla scarpa. Quando gli viene chiesto della fine della sua carriera in giallorosso, Mou risponde senza esitazione: "Non c'è nulla di strano in questo - spiega ad A Bola - È difficile capire come un allenatore che raggiunge due finali europee di fila venga esonerato. Questa è l'unica cosa strana".
Si tratta comunque di parole al miele se paragonate alle bordate riservate a Tiago Pinto, che nei giorni scorsi aveva spiegato tutte le difficoltà riscontrate nel lavorare quotidianamente con un personaggio ingombrante come Mourinho: "Le sue interviste non mi interessano affatto, non perdo tempo a leggerle o ad ascoltarle - tuona l’allenatore - Non ho il minimo interesse". Non pago, il tecnico reduce dal licenziamento nella Capitale rincara la dose: "Se lavorerò ancora con Pinto? No, certamente no. In questo caso non è possibile".
A giugno Mourinho sarà libero di accordarsi con un nuovo club. Per questo approfitta dell’occasione per mettersi in vetrina: "Per il momento zero, zero notizie. Non ho un club, sono libero, ma voglio lavorare. In estate voglio lavorare. Mai dire mai, soprattutto nel calcio. La mia vita è il calcio, posso allenare ovunque. Non ho problemi". Nessun risposta invece alle domande di un tifoso del Chelsea che - avendo assistito all’intervista - ha chiesto a Mou di tornare a sedersi sulla panchina dei Blues.
Fonte: Gazzetta.it