Roma ha un rapporto Speciale col tempo. Prima della decisione di basarsi sulla nascita di Cristo, nel VI secolo, gli anni venivano contati e indicati a partire dalla fondazione di Roma. Perché gli Imperi hanno una memoria lunghissima, scandita dalle gesta di grandi condottieri. In quasi tre millenni di storia, a Roma è facile perdere il conto e dimenticarsi perfino quanti anni hai. Come sembra dimenticarsene un condottiero, eterno giovane, che oltre un anno e mezzo fa è giunto nella Capitale per prendere per mano una squadra con voglia di riscatto: José Mourinho.
Lo chiamano Special One, come in passato si faceva aggiungendo "il Grande" a imperatori e re che hanno scritto la storia, in modo che non ci fosse bisogno di presentazioni. E così è stato il 4 maggio 2021, quando Mou è stato presentato ufficialmente ai tifosi giallorossi e al mondo intero come il nuovo allenatore della Roma. È stato il primo di 10 momenti incredibili per il popolo romanista sotto la guida e l'estro di Mourinho.
Gli auguri della Roma
Non a caso la società capitolina ha utilizzato il metro del tempo e dell'età per fare gli auguri al suo tecnico: "60 anni e proprio non sentirli. José Mourinho festeggia uno dei compleanni più significativi della vita, da allenatore della Roma. Auguri mister!".
Momento 1: l'arrivo di Mourinho a Roma
Lo abbiamo detto: il 4 maggio 2021 è iniziata l'era Mourinho, che scandisce il tempo romanista da 21 mesi ormai. L'annuncio dei Friedkin arrivò come un fulmine a ciel sereno. Poche righe su Twitter che hanno mandato in visibilio i tifosi: "L’AS Roma è lieta di annunciare che José Mourinho sarà il nuovo Responsabile Tecnico della Prima Squadra a partire dalla stagione 2021-22".
Alle parole della dirigenza sono seguite le sue, inconfondibili per stile e grinta: "Dopo essermi confrontato con la proprietà e con Tiago Pinto ho capito immediatamente quanto sia alta l’ambizione di questa Società. L'incredibile passione dei tifosi della Roma mi ha convinto ad accettare l’incarico. Daje Roma!".
Mou è stato senza dubbio il colpo di mercato delle panchine di quell'anno. Solo una settimana prima, la Roma era uscita a pezzi dall’Old Trafford, dove aveva perso contro il Manchester United per 6-2 nella semifinale di andata di Europa League. In campionato i giallorossi non riuscivano a superare il 7° posto, offrendo gioco e spettacolo non degne del suo blasone. L'ultimo trofeo era stato messo in bacheca nel 2008, con Spalletti in panchina. Era giunta l'ora di cambiare.
Momento 2: il giro in Vespa
Il mito delle Vacanze Romane in sella a una Vespa è una delle cartoline dell'Italia, e di Roma in particolare, nel mondo. E una persona "che non sa solo di calcio" come Mou, per citare una sua massima, lo sa bene. Ecco dunque che il 6 luglio lo Special One trova il perfetto modo di festeggiare il suo arrivo nella Città Eterna, sfrecciando per le vie della Capitale in sella a una Vespa come Gregory Peck e Audrey Hepburn nel capolavoro del cinema del 1963.
Pochi giorni prima l'immagine di Mourinho sulla motoretta era apparsa su un murales che aveva fatto il giro del web.
Momento 3: la pizza in treno
Che Mourinho sia un personaggio assolutamente unico si era capito già da tempo. Dagli show coi giornalisti che l'hanno reso celebre in tutto il mondo, l'allenatore ex Tottenham è passato anche a gesti ben più "italiani". Il 30 agosto 2021, dopo la rotonda vittoria per 4-0 in casa della Salernitana, il mister giallorosso aveva festeggiato mangiando una pizza sul treno del ritorno.
Circa un anno dopo, lo Special One ha scelto sempre la pizza per celebrare il successo della Roma contro i granata campani all'Arechi, stavolta per 1-0. Però con una differenza fondamentale: stavolta ha coinvolto tutta la squadra e lo staff, ordinando ben 60 pizze.
José Mourinho
Momento 4: le mille panchine
Un altro momento davvero emozionante è arrivato il 12 settembre 2021, il giorno di Roma-Sassuolo. La partita è inchiodata sull'1-1, ma al 91' arriva il vantaggio con un gran gol del faraone El Shaarawy. L'Olimpico esplode e fa esperienza diretta della grnita contagiosa che Mourinho riesce a irradiare su tifosi e giocatori.
Il traguardo arriva in grandissimo stile, all'ultimo respiro e con un gran gol, caricando al massimo adrenalinico possibile una data incisa a fuoco nel cuore di Mou. Sì, perché quel 12 settembre il tecnico portoghese festeggiava la panchina numero 1000 in carriera. Alla sua maniera: corsa a perdifiato sotto la Curva. Gli occhi lucidi, la bocca spalancata in una smorfia di gioia incontenibile, le braccia tese verso il popolo romanista, che era diventato la sua gente.
(C)Getty Images
Momento 5: il gesto del telefono all'arbitro
Tanta saggezza, intelligenza e strategia, ma anche il caos e le intemperanze tipiche degli artisti. Forse è questa la descrizione più calzante per José Mourinho, che nella prima stagione alla Roma ha ripescato dal repertorio dei giorni "da testa calda" un gesto tra i più celebri: la mimica del telefono rivolta all'arbitro Pairetto durante Roma-Verona del 19 febbraio 2022, con tanto di espulsione.
Momento 6: il primo Derby vinto
Il 20 marzo 2022 arriva il momento più importante della stagione per un romanista: il Derby capitolino contro la Lazio. Mourinho guida i suoi alla prima vittoria nella stracittadina da quando allena la Roma, con un punteggio inappellabile: 3-0 e biancocelesti schiantati già nel primo tempo.
Getty
Momento 7: la vittoria Conference League
E arriviamo al momento topico, attesissimo da società e tifosi: la cavalcata fino alla vittoria della Conference League. Un sogno tirato fuori dal cassetto che proprio Mou era chiamato ad aprire. Dalla goleada per 4-0 contro il Bodo/Glimt alla semifinale combattuta e vinta contro il Leicester, fino alla finalissima di Tirana con il Feyenoord.
La partita è bellissima e alla fine i giallorossi superano di misura gli olandesi per 1-0. La gioia è indescrivibile, anche per chi come lo Special One le Coppe è abituato a conquistarle. Ma qui, a Roma, hanno un sapore diverso. Anche e soprattutto perché per la Magica si trattava del primo trofeo UEFA della sua storia e il secondo titolo europeo dopo la Coppa delle Fiere del 1961. Un trionfo assoluto, indimenticabile, grandissimo. Come il suo allenatore.
Momento 8: il tatuaggio
Se Roma gli era ormai entrata nel cuore, il traguardo andava inciso sulla pelle. L'ennesimo gesto pazzo e carico di sentimento del tecnico portoghese, che sul braccio si è fatto tatuare le tre Coppe europee vinte in carriera: due Champions con Porto (2004) e Inter (2010), l'Europa League col Manchester United (2017) e, appunto, la Conference con la Roma (2022).
Anche le dichiarazioni, tanto per cambiare, furono in pieno stile Mou: "La gioia del popolo romano mi ha portato a farlo. Poi ho pensato a qualcosa di speciale, qualcosa che onorasse tutti i club dove ho vinto le competizioni europee. Allo stesso tempo, volevo un tatuaggio unico, uno che, finora, sono l'unico che può averlo".
(C)Getty images
Momento 9: l'arrivo di Dybala e il primo allenamento
L'ha voluto, fortemente. Alla fine è inutile girarci tanto intorno: è stata soprattutto la presenza di Mourinho sulla panchina della Roma e la mentalità da vincente a convincere Paulo Dybala a trasferirsi nella Capitale. Lo Special One ha occhio lunghissimo per gli Special Players, per non tradire la semantica.
L'amore è scattato fin dal primo contatto tra i due ad Albufeira, in Portogallo, durante il ritiro preparatorio della Magica, ed è stato confermato al primo allenamento insieme. "Con Paulo la palla è sempre tonda, non diventa mai quadrata".
(Getty Images)
Momento 10: l'effetto Mourinho
Proprio perché il tempo non esiste, o quantomeno è rleativo, il sesto momento è totale e riguarda l'effetto Mourinho. Nelle 81 panchine occupate finora con la Roma ha ottenuto 44 vittorie, 17 pareggi e 20 sconfitte. Ma questo è quasi niente in confronto alla passione che ha generato l'uomo, prima che il tecnico. Mou è l’allenatore che ha portato 60mila spettatori all'Olimpico per Roma-Genoa, ottavo di finale di Coppa Italia, con diretta tv in chiaro.
Ma non è tutto. Anzi, non è niente. Perché il carattere che a tratti potrebbe risultare indigesto di Mourinho è entrato nelle vene stesse di Roma e dei tifosi giallorossi, al punto da registrare 15 sold out nel corso della scorsa stagione. Un altro trofeo, praticamente.