José Mourinho è arrivato a Roma per scrivere la storia e al primo tentativo, a prescindere dall'esito della finale di Conference League contro il Feyenoord del 25 maggio 2022, ce l'ha fatta. La squadra giallorossa tornerà a giocarsi un trofeo in Europa 31 anni dopo l'ultima volta.
Lacrime di gioia
Al fischio finale nemmeno José Mourinho è riuscito a trattenere l'emozione di qualcosa di storico. Il tecnico portoghese si è commosso, non trattenendo le lacrime prima dell'abbraccio con i suoi collaboratori. Al termine del match vintro contro il Leicester 1-0 all'Olimpico, dopo l'1-1 dell'andata, dopo i saluti di rito con gli avversari Mourinho si è preso il suo spazio, lasciando il campo e gli applausi ai suoi giocatori salvo poi tornare sotto la Curva Sud per esultare coi suoi tifosi. "Mi sono commosso - ha ammesso Mourinho -. Vincere è sempre vincere, i titoli portano sempre gioie. Per una squadra che non vince mai e che ha questi tifosi incredibili per me è pazzesco. Non la sento una mia vittoria, non lo faccio per me ma per i miei giocatori, i tifosi e la proprietà".
Questa è la nostra Champions
"Ci sono diversi livelli di aspettative e speranza qui a Roma. C'è una storia di sofferenza in questo club, non si vince molto e il numero di finali non è in linea con la grandezza del club. Questa finale per noi e il Feyenoord è la nostra Champions - ha commentato José Mourinho a DAZN a fine partita -. Qui siamo una famiglia, noi, la squadra, il club e i tifosi. Non abbiamo fatto una stagione indimenticabile, ma il massimo che abbiamo potuto fare anche considerando le tante partite perse per le fatiche europee".
Il messaggio per Ancelotti
"Siamo amici con Carlo Ancelotti, so per certo che è contento per la sua Roma e per me. Ci giocheremo le nostre finali e vediamo se questi due vecchietti riusciranno a combinare qualcosa...".