"Le partite si vincono segnando un gol più dell’avversario, 1-0 o 5-4 è lo stesso" dice José Mourinho, che vince con la Roma a Torino e porta a casa una vittoria decisiva. "È il pragmatismo dei numeri. Questo è l’obiettivo dello sport, battere l’avversario e vincere il massimo che puoi vincere. Cercando di sfruttare le tue qualità e nascondendo i tuoi limiti.
La qualificazione Champions, però, deve attendere. Con tanto di stoccata alla Juventus: "Terzi in cassifica? Se la Juve avrà 59 punti, siamo quarti e non terzi. Siamo in Italia…Non mi preoccupa nessun avversario per la Champions, mi preoccupa la Roma: vogliamo ragionare da grande squadra e le grandi squadre si dedicano a tutte le competizioni. Abbiamo qualche limite in rosa, siamo ai quarti di un’Europa League che sembra una Champions, ci sono tre partite in una settimana ed è dura ma io non riesco a sottovalutare una partita per pensare all’altra. Andiamo avanti gara dopo gara. Io voglio pensare da grande. Siamo usciti dalla Coppa Italia perché nel calcio si può perdere, in Europa sarà lo stesso: o andremo in semifinale o usciremo giocandocela".
Getty
Dybala vale i tre punti
"Dybala prima punta? È stato difficile scegliere, ma sentivo d aver bisogno di calciatori veloci e abili nell’uno contro uno. Abbiamo due calciatori abili come El Shaarawy e Solbakken, contro le difese di Juric le prime punte non sempre fanno bene e abbiamo scelto Dybala" ha spiegato Mourinho. "Ci è mancata un po’ di personalità senza Pellegrini o Matic, ma abbiamo scelto una strategia chiara. Ci è mancato il raddoppio, avremmo chiuso la partita, invece è stata aperta fino alla fine. A Belotti ho spiegato il motivo dell’esclusione, la sua risposta è stata che abbiamo vinto ed è la cosa più importante".