Maradona e Napoli, Napoli e Maradona. Si avverte, si percepisce. Camminando tra le strade della città partenopea si intuisce, inevitabilmente, il rapporto consacrato tra un popolo intero e uno dei più grandi calciatori della storia. Non solo, però. Perché Maradona per Napoli è stato il più grande di tutti non unicamente per quello che ha fatto vedere con le scarpette da calcio ai piedi.
Di più, molto di più. Il Pibe de oro per gli azzurri è stato qualcosa/qualcuno in cui credere, letteralmente, capace di offrire alla città una rivincita sociale, idendificata nel 'pallone' che i bambini continuano a rincorrere tra i vicoli di una delle città più belle del mondo.
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Il murales di Maradona a Napoli
E per celebrare questo viscerale rapporto, Napoli ha omaggiato - e in realtà continua a farlo tutt'oggi in città - Maradona ritraendolo dappertutto: statue, magliette, bandiere, quadri, opere di ogni genere. Tra queste, una delle prime rappresentazioni di street-art è stata sicuramente quella che oggi è diventata meta principale per tutti gli appassionati di calcio - e non solo.
Dove si trova il murales di Maradona?
Un tributo maradoniano, un altare: nel cuore di Napoli, ai quartieri spagnoli, e precisamente su una facciata di un palazzo di via Emanuele de Deo, nel 1990 nasce un dipinto di Diego che oggi contribuisce a mantenere vivo il suo significato per la città partenopea.
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Chi lo ha dipinto?
Nell'anno del secondo scudetto azzurro, firmato ovviamente dal numero 10 argentino, Mario Filardi ha iniziato la realizzazione dell'opera, nell'intento di ritrarre Diego Armando Maradona in un'azione di gioco, con la maglia numero azzurra con cui è riuscito a scrivere la storia e la fascia di capitano, la stessa che Bruscolotti decise di cedergli, consapevole della grandezza dell'uomo e calciatore.
Tre giorni e due notti: tanto è servito al giovane Mario Filardi per portare inizialmente a termine l'opera nei quartieri spagnoli.
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Restauro e ritocco
Nel 2016, l'opera, ormai consumata dal tempo, ha avuto bisogno di un restauro: Salvatore Iodice, artista e artigiano locale, riuscì a ristabilire i colori dell'opera, dando nuova vita al ritratto di Diego Armando Maradona.
Nel 2017, poi, un nuovo ritocco: il volto del Pibe de Oro è stato reso maggiormente realistico da un'artista argentino, Francisco Basoletti, con l'autorizzazione del primo autore dell'opera stessa.
Possibile festa scudetto
Inevitabilmente, luogo ormai diventato di culto sportivo e non, il murale di Maradona potrebbe rappresentare una delle mete più ambite anche per festeggiare l'eventuale terzo scudetto del Napoli. La squadra di Luciano Spalletti continua a far sognare la città partenopea che sembra pronta a riversarsi in strada per celebrare un traguardo storico.
Sono tantissime le manifestazioni d'amore che si svolgono nella zona del dipinto dedicato all'argentino: nel giorno della sua morte, sono stati tantissimi i napoletani che lo hanno ricordato portando omaggi nei pressi dell'opera, nonostante un periodo complicato legato al Covid-19.
Tantissime anche le figure legate al calcio che quando affrontano il Napoli, il giorno prima della partita nella maggior parte dei casi, si recano a omaggiare Diego al murale, provando a percepire quello che ancora oggi è un legame sacro: Maradona e Napoli, Napoli e Maradona.
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