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Serie A Enilive

Una consapevolezza disarmante

Una consapevolezza disarmanteGetty

Calma. Parola d’ordine a Napoli in questo momento, nella paziente attesa del “momento giusto”. Scaramanzia? No, assolutamente. L’ambiente azzurro sembra essere davvero pronto questa volta: dalla squadra ai tifosi, passando per l’allenatore, tutti sono consapevoli di quello che il Napoli sta facendo e di quello che può ancora fare.

Spalletti al MaradonaGetty

Sembra tutto semplice

Eppure l’atteggiamento iniziale del Napoli contro la Cremonese ha fatto pensare ad una gara tutt’altro che facile. Alcune disattenzioni hanno subito allertato e messo in moto quella che è una macchina quasi perfetta in questo momento, diretta dal maestro Luciano Spalletti, per restare in tema Sanremo e chiudere il cerchio di una settimana muscialmente festiva-l.

Da Kvaratskhelia ad Elmas

Il gol di Khvicha Kvaratskhelia, poi, ha riportato il Diego Armando Maradona immediatamente in orbita. Dopo? Normale amministrazione, con una disarmante consapevolezza che fa sembrare tutto più semplice. 

Kvicha Kvaratskhelia esulta dopo il gol in Napoli CremoneseGetty

A proposito, un altro che fa parere ogni cosa all’ordine del giorno è Victor Osimhen, ormai non più una novità, anzi una determinante costante. Praticamente il Napoli parte con un gol di vantaggio, sempre - e anche i suoi fantallenatori in effetti sorridono molto quest’anno. E siccome quasi non fa più impressione vederlo segnare così tanto, lui che fa? A fine partita si dirige verso il settore distinti del Maradona, mentre lo stadio si svuota, e si diverte a firmare autografi per dei ragazzi che hanno sventolato la sua bandiera per gran parte del match.

E ci si può meravigliare dei 6 gol di Eljif Elmas in campionato? Assolutamente no, perché in termini di partite giocate e uno dei più utilizzati da parte di Luciano Spalletti, così come uno di quelli che è migliorato di più durante la sua gestione. 

La percezione del pubblico

Tutto - ma davvero tutto - sembra ormai scontato e dovuto dal Napoli, tanto che alcuni tifosi azzurri si sono concessi il lusso di risparmiare qualche basso grado - che a in città fa quasi più notizia di questa squadra - e qualche folata di vento per tornare prima a casa, consapevoli che “tanto è finita anche stasera”.

Tifosi del Napoli in curva con una bandiera dedicata a Diego Armando Maradona, simbolo della squadra azzurra e della città campanaGetty

Scontato come vedere i tanti georgiani e coreani presenti a Fuorigrotta, chi l'avrebbe mai immaginato qualche tempo fa? Per quanto sia disarmante anche Napoli stessa - in termini di bellezza  e conseguente turismo s'intende - vedere insieme mischiarsi culture totalmente diverse all'esterno del Maradona ha fatto notizia e ora quasi non lo fa più.

Disarmante consapevolezza, dicevamo, che si avverte anche nei piccoli atteggiamenti del pubblico azzurro. Per se stessi e gli avversari. Appunto.