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Spalletti: "Gara da tripla, ma la distanza non è un caso"

Redazione
Spalletti: "Gara da tripla, ma la distanza non è un caso"Getty

La corsa verso il terzo scudetto del Napoli passa dalla sfida del Maradona contro il Milan, antipasto di quello che sarà un doppio confronto ai quarti di Champions League.

Il tecnico azzurro dovrà fare a meno di Osimhen infortunato, ma in stagione il Napoli ha sempre saputo ovviare all'assenza del nigeriano.

La conferenza stampa di SpallettiGetty

Le parole di Spalletti prima di Napoli-Milan

Queste le parole del tecnico del Napoli Luciano Spalletti alla vigilia del big match.

L'assenza di Osimhen

Inutile girarci intorno, l'assenza di Osimhen pesa. Però quello che ha detto Pioli è vero, quando è mancato la squadra ha saputo sopperire dando qualcosa in più, giocando da Napoli. Abbiamo Simeone che sa come si fa e può sfruttare l'occasione. Come modo di giocare cambia poco.

La condizione di Simeone

Che in questo gruppo chiunque possa sostituire tutti lo dicono i numeri. Ogni volta che ne abbiamo avuto bisogno, i calciatori lo hanno dimostrato dando un pezzetto in più. Siamo fiduciosi, questa è una gara da tripla che vale il doppio contro una squadra fortissima come il Milan che è campione d'Italia e ha eliminato il Tottenham in Champions. Simeone meritava più spazio di quanto gli ho datto, ma davanti ha avuto Osimhen che con quel rendimento mi ha costretto a utilizzarlo poco.

La forza del Milan

Sappiamo che il Milan è forte, possono giocare corto, verticalizzazioni improvvise col portiere che fa 60-70 metri di lanci, può fraseggiare dal basso e arrivare al gol, difendendosi ha 2-3 giocatori che partono da soli con ripartenze immediate, ha la forza nel venirti addosso a livello fisico e ti mette quell'ansia nel giocare velocemente e devi fare scelte in maniera ridotta, può lanciare uno dei più forti centravanti in area come Giroud, tutte cose che sappiamo benissimo e danno valore al Milan.

Raspadori

È a disposizione, ma visto ciò che è successo ad Osimhen è un recupero che vale moltissimo, parte dalla panchina perché è stato fuori ma può giocare in qualsiasi momento.

La prova per la Champions

Sono curioso di vederlo, ma secondo me nelle due di sfide di Champions il passato si azzera perché il faro di quella competizione ti fa cambiare completamente e tutti vestono il miglior abiti. Magari però facendo meglio nelle gare precedenti una squadra ci arriva meglio e l'altra con più timore, ma non lo so e sono curioso. I giocatori devono avere il carattere giusto per ogni stato d'animo.

La festa scudetto in città

Vedo bandiere che sventolano ovunque e ci riempie di orgoglio, ma stiamo raccontando una storia che non è ancora scritta. Dobbiamo lavorare in maniera seria senza perdere di vista la fatica che dobbiamo ancora fare. Non crediamo di aver già vinto, non ce lo possiamo permettere.

Il rientro dei nazionali

Spesso tornano stanchi o infortunati. Io non posso far altro che raccomandarmi, ricordando il periodo che ci ritroveremo davanti al ritorno, e lo faccio sistematicamente. Ma non possiamo poi che prenderne atto della loro condizione di forma in base alle partite giocate. Ma succede a tutti.

La napoletanità di Spalletti 

Io alle 7 prendo Ciro e vado a fare colazione, capisco la metà delle cose in napoletano ma posso migliorare la lingua che è bellissima. Mi piacerebbe parlare il napoletano. Sul contratto io ho qualcosa davanti che è determinante per la città, tutte le attenzioni sono lì, altrimenti sarei meno napoletano. Non disperdo energie in nessun altro pensiero.

Il futuro

La società ha l'opzione di rinnovare per un altro anno quindi il discorso non esiste e non deve esistere in questo momento, per me e per i giocatori. Non mi interessa niente del contratto e spero che sia così anche per i giocatori perché serve solo a fare confusione. Dobbiamo pensare a una sola cosa tutti.