La strana estate delle stelle dello scudetto. Da una parte c’è Victor Osimhen che lavora in silenzio, dispensa sorrisi e attende con ansia una chiamata per organizzare il trasloco. Dall’altra c’è Khvicha Kvaratskhelia, che ha ripreso a sgobbare da solo in Georgia in attesa di imbarcarsi per l’Italia e del regalo più grande della vita: la nascita della sua primogenita. Chissà se faranno in tempo a incrociarsi, a salutarsi per l’ultima volta, ad abbracciarsi come quando esultavano in campo. L’arco e la freccia del Napoli, mente e braccio del miracolo tricolore. Qualcosa si è inceppato anche tra loro nell’ultimo anno e chissà che le situazioni contrattuali diverse non abbiano alimentato a scavare la distanza tra i due. Fatto sta che oggi Victor è a Dimaro a sudare e correre sotto gli occhi di Conte, con la testa magari altrove, ma col corpo segnato dalla fatica. Mentre Khvicha prova a tenersi in allenamento da solo, desideroso di conoscere il suo nuovo allenatore, l’uomo che lo ha convinto a restare ancora a Napoli grazie al suo carisma e al suo palmares: una garanzia di successo e di crescita collettiva. I tormenti sono lontani, così come lo sconforto di una stagione da dimenticare. Kvara è pronto a riabbracciare Napoli e nel frattempo si sta già calando nella rivoluzione contiana. I social accorciano le distanze, permettono di sentirsi vicini anche a migliaia di chilometri di distanza. E Kvara tramite i suoi profili dimostra tutta la voglia di ricominciare, di mettersi al servizio di Conte nella miglior condizione. Dalle corse alle esercitazioni di dribbling e cambi di direzione palla al piede. Velocità super, intensità massima. Come prevedono i programmi dello staff di Antonio. E poi tiri in porta, gol facili da realizzare ora e da immaginare in futuro. In maglia azzurra, ovviamente.
L’eco dei mal di pancia del suo entourage si è spenta, ora tutto il mondo Napoli aspetta il talento georgiano per cominciare a entrare nel mood della stagione della rinascita. Che dovrà passare necessariamente dalla crescita della leadership di Kvaratskhelia, l’uomo copertina dell’era Conte. Non è un mistero, Antonio ha vincolato il suo progetto alla conferma di Khvicha, che all’Europeo ha dimostrato di avere numeri e giocate da star. Un solo gol, ma tanti colpi di classe che hanno accompagnato l’entusiasmante prima volta della Georgia a una manifestazione continentale. Napoli lo aspetta, vuol vederlo ancora di azzurro vestito per tornare a sognare. Col rinnovo o senza, Kvara sarà il leader tecnico del nuovo ciclo. Ora spetta a lui decidere se legarsi ancora al Napoli fino al 2029, triplicando il compenso attuale ed entrando – anche a livello di ingaggio – nel gruppo dei top player della prossima Serie A. Altrimenti si andrà avanti col contratto attuale, scadenza 2027: più povero economicamente, ma che non cambia l’amore che Napoli prova per lui, né il suo valore in campo. Intanto, però, in questi giorni il popolo napoletano in Trentino ha provato a coccolarsi ancora un po’ Osimhen, il Supereroe mascherato, volto e anima dello scudetto 2022-23.
A Dimaro è sorridente e disponibile con tutti, grato a una città e a una tifoseria che lo ha protetto nelle difficoltà e osannato nei momenti più entusiasmanti. Ma ogni storia ha un inizio e una fine, almeno nello sport. Tra Victor e il Napoli c’è un accordo siglato che prevede l’addio a fronte del pagamento di una clausola rescissoria da 130 milioni. Il Psg è il club più vicino all’acquisto di Victor, ma ancora lontano dalla richiesta del Napoli. L’agente Roberto Calenda è al lavoro per trovare il punto di incontro tra le parti, mentre Osi continua a sudare in campo e a offrirsi all’abbraccio dei tifosi. Victor spera di avere novità a breve e in fondo ci spera anche il Napoli, per dare il prima possibile il nuovo numero 9 a Conte. Che sarà Romelu Lukaku, in vacanza e in attesa di novità. Col Napoli ha già un accordo di massima per un triennale da 6 milioni l’anno. Per riabbracciare Conte, si è abbassato ancora l’ingaggio: segnali importanti di chi ha ancora fame di successi. La staffetta è pronta. E Napoli pensa in grande.
Fonte: Gazzetta.it