L’ultima dell’anno è lo specchio della stagione: delusione totale. Il Napoli fallisce anche l’ultimo obiettivo, non trova un sussulto d’orgoglio neanche per continuare a sperare in un posto in Conference che poteva arrivare solo superando il Toro in classifica e con la Fiorentina vincitrice della Conference League. Con il Lecce è 0-0, con un palo e una traversa che aumentano il rimpianto e anche i decibel dei fischi a fine partita. Tutto da resettare e da cancellare: Calzona chiude per la prima volta un match senza subire gol ma è una statistica quanto mai inutile dopo l’ennesimo fallimento stagionale.
Contestazione pesantissima, come il clima che si è respirato per tutti i novanta di gara: il Napoli ha rotto definitivamente con il suo popolo e adesso sarà dura ripartire da queste macerie. Un modo per riportare entusiasmo c’è e Aurelio De Laurentiis lo sa: si chiama Antonio Conte, garanzia di successo. Il presidente ci sta provando, è sempre più vicino. Ma intanto, anche lui, s’è preso la sua fetta di insulti e fischi. Napoli non perdona.
Nel primo tempo succede pochissimo ed è la contestazione del Maradona a prendersi la scena. Striscioni con evidenziate le sconfitte casalinghe, le brutte figure che il popolo azzurro non ha ancora digerito: “vi siamo grati, ma a stento sarete ricordati” è la scritta che campeggia in curva B. In campo, il Napoli fa la partita ma trotterellando, senza mai calciare in porta. Lo fa invece il Lecce, che scheggia un palo con Dorgu (9’) e poi sfiora in ripartenza il vantaggio con Berisha poco prima dell’intervallo, ma Ostigard salva in angolo. Entra Ngonge e arrivata subito il primo tiro in porta del match, con Falcone che vola a mettere in angolo. Kvara ha due super occasioni in un minuto (6’), ma prima sceglie il lob di sinistro neutralizzato da Falcone e poi in diagonale da ottima posizione calcia a lato. Ma il Napoli ora c’è e spinge, e solo il palo nega il vantaggio a Cajuste (8’). E al 18’ è ancora Ngonge a centrare la traversa dopo una splendida iniziativa personale. Calzona butta nella mischia Osimhen per Cajuste e passa al 4-2-3-1. Il Napoli prova ad alzare il ritmo, ma sbatte contro la difesa attenta del Lecce: al 26’ Baschirotto mura Olivera al limite dell’area piccola. Ostigard in mischia non inquadra la porta, mentre dall’altra parte è Oudin a sfiorare il gol dalla distanza. Finisce così, senza gol e senza la possibilità di sperare ancora in un regalo europeo dalla Fiorentina. Giusto così, questa squadra non merita la vetrina continentale.
Fonte: Gazzetta.it