Si presenta con un gran sorriso stampato in viso Luciano Spalletti davanti alle telecamere di DAZN dopo il pareggio del suo Napoli contro la Salernitana che ha rimandato la festa Scudetto. Sereno, disteso, lucido come sempre. Consapevole che la gioia è soltanto rimandata di qualche giorno e che la stagione della squadra è stata strepitosa.
"Dispiace moltissimo non aver dato felicità a questo pubblico meraviglioso, ma questi sono i punti più faticosi a livello mentale", ha dichiarato l'allenatore toscano.
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Le parole di Spalletti a DAZN
"Abbiamo trovato la Salernitana stimolata e ben allenata e per noi è stato ancora più difficile, ma siamo stati ingenui sul gol preso", ha proseguito Spalletti.
"L'amore dei tifosi si percepisce ed è massiccio dentro la testa, rappresentiamo il loro sogno. Volevamo fare quel gol in più per donarlo direttamente a loro, ma dal mio punto di vista si dilaziona il mio godimento".
"Lo Scudetto al Napoli non farà piacere ai cattivelli"
Spalletti è convinto: "In questa classifica io ci sto benissimo, rimandiamo la festa ma vuole dire proseguire coi festeggiamenti perché alla fine quei punti li faremo". E invia una frecciatina a ignoti: "Lo Scudetto qui è qualcosa di incredibile, ma farà piacere a tutti quelli che amano questo sport tranne quelli un po' più cattivelli".
"Per non ricevere critiche, non bisogna fare questo sport"
"C'è solo un modo per non ricevere critiche in questo sport, e cioè non farlo", ha detto ancora il tecnico nel Napoli. "Puoi fare tutto alla grande, ma poi ci sono i tiratori scelti per affossarti. L'obiettivo è sempre arrivare primi, ma in partite come oggi bisogna essere più sporchi giocando più palle dietro la linea difensiva anche se i difensori stazionavano dentro l'area".
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I meriti di Napoli e Spalletti
Da bordocampo interviene anche una vecchia conoscenza di Spalletti e del calcio (non solo) napoletano: Christian Maggio. La domanda, dopo i complimenti, a Spalletti riguarda i meriti di questo Scudetto e in generale della stagione del Napoli.
"Un po' di soddisfazione ce l'ho anch'io, ma se lo meritano soprattutto i giocatori che hanno sempre lavorato al massimo e col sorriso, allenandosi alla grande e costringendo chi giocava di più a dover difendere il posto. In questo modo era difficile essere molli o demotivati in partita".