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Calcio

Nella nuova Juve loro non ci saranno: da Rugani a Kostic e Milik, i 7 bocciati di Thiago Motta

Marco Guidi
Nella nuova Juve loro non ci saranno: da Rugani a Kostic e Milik, i 7 bocciati di Thiago MottaN/A
Non faranno parte del gruppo già dal ritiro anche Arthur, McKennie, Rugani e De Sciglio: per Kean è fatta con la Fiorentina

Tu resti, tu resti, tu... no. Thiago Motta non ha ancora messo piede alla Continassa, ma ha già bene in testa la Juventus del futuro. Si sente quotidianamente con il direttore tecnico Cristiano Giuntoli, confrontandosi con lui e accogliendo di buon grado gli aggiornamenti di mercato. Dopo Di Gregorio in porta e Douglas Luiz, aspetta Khephren Thuram, altra pedina essenziale nel progetto di ricostruzione della mediana. Ma la Juve si sta muovendo alla grande pure in uscita. E Thiago sa bene come gli acquisti d'ora in avanti dipenderanno molto dalle cessioni. In questo senso, il nuovo tecnico bianconero ha già diramato una lista di sette nomi che considera fuori dal progetto, da aggiungere comunque ad altri che saranno ceduti ugualmente, per esigenza di cassa oppure offerte convenienti.

Calciatori che, anche se dovessero essere ancora di proprietà della Juve a luglio quando la squadra si ritroverà per preparare la stagione, saranno ciononostante ritenuti degli esuberi cui trovare una sistemazione, consentendo un discreto risparmio sugli ingaggi, oltre che introiti per i cartellini. Di quanti soldi parliamo? Sulle valutazioni deciderà il mercato, ma sugli stipendi si può azzardare una stima: oltre 30 milioni lordi. Praticamente fuori rosa? Si vedrà, anche se difficilmente prenderanno parte al ritiro con il resto dei compagni. Il primo della lista è Moise Kean, in procinto di passare alla Fiorentina.

Fuori uno, direbbero i maligni. E nelle casse della Juve 13 milioni di euro più 5 di eventuali bonus. Il centravanti poi aveva ancora un anno di contratto a 2,5 milioni netti. Ma non è l'unico attaccante di troppo. Motta considera un esubero pure Arek Milik. Il polacco, che ha saltato per infortunio l'Europeo, è ritenuto poco "fresco" e quindi poco utile alla causa. Piazzarlo significherebbe risparmiare circa 6 milioni di stipendio lordo, a stare bassi. Il mancato trasferimento all'Aston Villa non cambierà il futuro di Weston McKennie: l'americano è fuori dal progetto, nonostante l'anno di contratto rimasto con la Juve. Come lui anche Mattia De Sciglio e Filip Kostic. La sorpresa, invece, porta il nome di Daniele Rugani. Il centrale difensivo, fresco di matrimonio con Michela Persico, ha rinnovato (al ribasso) con la Signora poco più di un mese fa. Eppure, per Thiago non è da considerare nel gruppo squadra. L'ultimo degli epurati è un cavallo di ritorno: Arthur. Il brasiliano, che rientra dal prestito alla Fiorentina, non avrà una nuova chance in bianconero. E calcolato lo stipendio lordo da oltre 7 milioni piazzarlo altrove sarebbe tanta roba. Il mercato in uscita della Juve, però, non si ridurrà a questi sette, che da soli abbasserebbero il monte ingaggi di oltre 30 milioni, non contando ovviamente i nuovi stipendi in entrata.

Un big come Wojciech Szczesny, per esempio, è da tempo vicino all'Al Nassr e la sensazione è che l'affare si faccia prima o poi. Alla Juve andrà relativamente poco per il cartellino (4 milioni?), ma il risparmio sull'ingaggio è addirittura in doppia cifra (circa 12 milioni). Alex Sandro ha già salutato (con il suo ingaggio da 12 lordi), così come Barrenechea, Iling Junior e Kaio Jorge. Il prossimo, come detto, sarà Kean. Ma le esigenze di cassa suggeriscono la partenza di Dean Huijsen, su cui oltre a inglesi (Newcastle) e tedesche (Dortmund e Leverkusen), c'è da registrare l'interesse del Psg. Le due situazioni più complesse, oltre ovviamente a quella di Adrien Rabiot (il francese ha sul piatto la proposta della Juve, ma prenderà tempo almeno sino alla fine dell'avventura all'Europeo), sono quelle di Federico Chiesa e Matias Soulé. Il figlio di Enrico ha il contratto in scadenza nel 2025 e le negoziazioni per il prolungamento sono in stand by. Senza un accordo, più facile la cessione della permanenza. L'argentino piace molto a Motta, ma in caso di offerte di un certo tenore (al momento 40 milioni, dopo forse anche meno...) sarebbe complicato dire no. Anche per finanziare un mercato in entrata che è appena cominciato: Koopmeiners, Greenwood e altri aspettano.

Fonte: Gazzetta.it