Volendo ironizzare - ma in realtà c'è poco da ridere - si potrebbe dire che, nel caso specifico, spicca una certa coerenza. Il "caso specifico" è, appunto, un caso. Perché, se mai Pioli ne avesse sentito ancora la necessità, a Torino è arrivata l'ennesima conferma del disastroso stato di salute della fase difensiva del Milan. L'evidenza del problema è schiacciante, e a essere evidenti sono anche le conseguenze: se il Milan ha salutato uno dopo l'altro tutti gli obiettivi troppo presto, è a causa della quantità di gol presi. Ancora alla vigilia di Torino, Pioli infatti precisava: "Abbiamo segnato quasi 100 gol senza vincere nulla? C’è chi ne ha fatti di più e soprattutto chi ne ha presi di meno…".
Già, la solita, vecchia regola del calcio quasi infallibile: a fare più strada di solito è chi sa chiudere meglio la porta, più che trovarla. C'è un dato particolarmente pesante che racconta come la partita di Torino è stata la nona stagionale in cui il Milan ha incassato almeno tre gol. Nell'ordine: 5 dall'Inter, 3 dal Psg, 3 dal Dortmund, 3 dall'Atalanta, 4 dal Monza, 3 dal Rennes, 3 dal Sassuolo, 3 dal Genoa e 3, appunto, dal Toro. Questo, con 46 gol in 37 giornate, è il peggior dato sui gol subiti in campionato sotto la gestione Pioli (come nel 2019-20, quando però il tecnico di Parma era subentrato in corsa). Per trovare di peggio, occorre risalire al '14-15 (49). Al prossimo allenatore rossonero il compito di alzare nuovamente la cerniera. Olimpico Grande Torino, minuto numero 19: Pellegri crossa indisturbato da destra e Zapata, completamente solo, si divora un rigore in movimento.
Minuto numero 26: Rodriguez crossa indisturbato da sinistra e Zapata, lasciato inspiegabilmente solo da Thiaw, infila Sportiello di testa. Difesa rossonera schierata e in superiorità numerica (tre contro due): eppure non basta. Minuto numero 40: Bellanova crossa indisturbato da destra e Ilic completamente solo, supera Sportiello di testa. Tomori e Kalulu raddoppiano su Pellegri, ma anche in questo caso l'azione granata, per quanto ben eseguita, era leggibile e la difesa rossonera teoricamente non era in difficoltà numerica (quattro vs quattro). Questa è la cronaca di un film visto e rivisto, costato lungo la stagione punti, lacrime e sangue.
Dei quattro difensori all'Olimpico tre erano colonne della retroguardia: Kalulu, Thiaw, Tomori. Erano, appunto, perché adesso non si riesce più a capire quanto si possa ancora fare affidamento su giocatori grazie ai quali il Diavolo era arrivato fino allo scudetto. La partita di Torino è stata l'ennesima della stagione rossonera da mostrare a bambini e ragazzini del settore giovanile: ecco che cosa non fare quando si difende. Repertorio completo, come al solito: scarsissima attenzione collettiva allo sviluppo delle azioni avversarie, amnesie individuali tragiche negli effetti e assurde considerando le capacità degli interpreti. Pioli, nell'ambito di una squadra che sta viaggiando con una media gol subiti stagionale di 1,3 a gara (66 in 51 partite) ha ovviamente le sue responsabilità, ma si fa fatica a lasciarlo da solo sul banco degli imputati quando entrambi i centrali decidono - chissà perché - di andare in marcatura simultanea su un solo avversario disinteressandosi dell'altro. O quando si concedono cross leggibili confidando di essere più bravi dentro l'area.
Fonte: gazzetta.it