Verona-Inter è stata l’alba di un mondo nuovo, non troppo diverso poi dal vecchio. La prima gara ufficiale dell’Inter a stelle e strisce finisce diritta negli almanacchi, ci si rivedrà ad agosto con Simone Inzaghi a guidare i campioni nella difesa dello scudetto. Nessun dirigente di Oaktree, il fondo diventato proprietario del club, era qui al Bentegodi ad applaudire i nerazzurri, anche perché i tempi non sono ancora maturi e l’organismo di governo della società non è stato definito: siamo in un momento di passaggio tra telefonate, riunioni, documenti ufficiali che si muovono di mano in mano, deleghe da redistribuire definitivamente. Poi tra 15 giorni si terrà l’assemblea dei soci convocata dallo stesso Zhang, ieri omaggiato da uno striscione nello spicchio di curva nerazzurra: eleggerà il Cda e il passo successivo sarà la nomina del presidente.
Già domani, però, Simone conoscerà dal vivo a Milano i nuovi padroni della ditta, del resto toccherà ancora all’allenatore della stella alimentare il nuovo ciclo. Piace anche in California la gestione ferma e gentile del tecnico: dalla Cina agli Stati Uniti non cambia il fatto che sarà un Inter Simone-centrica. Il rinnovo dell’allenatore già deciso da tempo (stipendio da 6,5 milioni bonus annessi e biennale con opzione fino al 2027) verrà ratificato solo quando si potranno superare le secche di questa gestione “ordinaria” del club grazie alla nomina del nuovo Cda.
Intanto, prima è tempo di presentazioni, come anticipato dallo stesso tecnico nel dopo Verona: "Con Steven Zhang ho avuto un grandissimo rapporto e l’ho sempre sentito vicino: ci siamo salutati affettuosamente. Martedì (domani, ndr) conoscerò la nuova proprietà che è molto entusiasta, poi assieme a Marotta, Ausilio e Baccin programmeremo il futuro", ha detto Simone. Dopo la prima stretta di mano con i nuovi proprietari, bisognerà aspettare un po’ per entrare nel vivo delle strategie di mercato: mercoledì, o più probabilmente giovedì, si terrà il vertice operativo allenatore-dirigenti sulla stagione 2024-25.
La nuova settimana segna, dunque, il via alla fase operativa del fondo intenzionato ad avere una presenza costante dentro al club e anche oltre, attraverso un fitto lavoro di relazioni diplomatiche con i massimi organismi del calcio e della politica. Già domani si tornerà seduti nella sede di viale della Liberazione per approfondire quanto anticipato nell’incontro introduttivo di mercoledì scorso: assieme ai confermatissimi a.d. Alessandro Antonello e Beppe Marotta, torneranno al tavolo i due manager stranieri che hanno seguito il dossier Inter negli ultimi tre anni fino all’escussione del pegno per il debito da 395 milioni non ripagato da Suning. Sono Alejandro Cano, dirigente catalano e tifoso del Barça che nella frequentazione milanese iniziata nel 2021 ha capito come San Siro non abbia nulla da invidiare al Camp Nou, e per la parte legale Katherine Ralph, abituata a vivere tra Londra e Milano e per questo abile nell’uso dell’italiano. La riunione è importante per confermare il concetto di delega caro a Oaktree e la fiducia agli a.d. dentro però a una precisa cornice decisa dalla proprietà: il miglioramento virtuoso dei conti deve proseguire con rinnovato rigore ed energia e non verrà certo aumentato il monte ingaggi rispetto a quello che era previsto (includendo già quindi il rinnovo di Barella e, soprattutto, quello di Lautaro).
Tra stadio e nuovi ricavi da aggredire, ci sarà tanto di cui discutere, intanto il fondo con una pagina pubblicitaria sull’edizione di oggi della Gazzetta dello sport è tornato a battere su alcuni punti chiave: «Ribadiamo il nostro impegno per la prosperità e il successo dell’Inter. Continuiamo a costruire sullo slancio della seconda stella, siamo concentrati a garantire stabilità operativa e finanziaria che contribuiranno al successo duraturo del club, fuori e dentro al campo. Forza Inter sempre», si legge. Prima del match, invece, era toccato a Marotta far da ponte tra passato e futuro: «Steven è diventato molto tifoso, spero possa seguire le nostre avventure – ha detto l’a.d. -. Lo ringrazio a nome di tutta la famiglia interista, allo stesso tempo accogliamo questo nuovo proprietario che ci dà ampie garanzie. Mi sono confrontato coi vertici del fondo e sono molto tranquillo: le idee sono molto chiare, non è una toccata e fuga ma vogliono programmare e dare sostenibilità. Hanno dato fiducia al management e non è poco. Credo che si possa continuare non a sognare ma ad ambire a traguardi importanti».
Fonte: Gazzetta.it