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Calcio

Oaktree si muove: nuovi sponsor, legame con gli Usa e primo incontro per blindare Inzaghi

Filippo Conticello
Oaktree si muove: nuovi sponsor, legame con gli Usa e primo incontro per blindare InzaghiN/A
Oggi in sede si tratta il contratto del tecnico. E intanto il fondo punta a crescere nei ricavi, anche grazie al traino americano

La nuova Inter, americana, stellata e con nuovo presidente varesino, si è messa in marcia per davvero, senza squilli di fanfare ma a tutti i livelli. Adesso che c’è un nuovo Cda a trazione Oaktreee e sul volante ci sono le mani esperte di Beppe Marotta, i nerazzurri possono partire con un progetto ambizioso. È doppio, nasce in campo e vola oltre: il fondo proprietario vuole continuare a vincere in Italia e aumentare magari la competitività in Champions, anche perché solo così si può rendere più luminoso il brand nerazzurro nel mondo. Ed è lì, nei ricavi, che ci sono praterie inesplorate ancora da percorrere.  Simone Inzaghi è ancora a Milano per un po’ ed è tornato in città pure il suo storico agente Tullio Tinti, atteso oggi in sede per parlare del rinnovo dell’allenatore. Probabile che serva più di un incontro anche perché lo status del tecnico del 20° scudetto è cresciuto.

I lavori sono in corso per un altro biennale con una novità, l’aggiunta di un’opzione per arrivare fino al 2027, più stipendio robusto da far salire fino a 6,5 milioni. Nessuno dubita sull’intesa così da completare il tris di rinnovi, cari pure alla nuova proprietà. Nelle poche dichiarazioni pubbliche Oaktree ha fatto capire che, senza fare follie sul mercato e con attenzione certosina all’equilibrio finanziario, il valore della rosa non dovrà diminuire: ci si affida alla solita creatività della coppia Marotta-Ausilio e, se qualche investimento potrà arrivare, sarà per del talento giovane. Tradotto: più Bisseck e meno Klaassen. Intanto, ecco i primi tre passi con la chicca del prolungamento dell’allenatore, da sommare a quello di Barella (annuncio e comunicato ormai pronti) e Lautaro (che firmerà una volta tornato in Italia). Un’Inter mondiale è un’Inter che continua a vincere con una rosa di qualità.  Espansione globale seguendo la scia di luce che regala la nuova stella: le campagne dell’area marketing che fa capo all’a.d. Alessandro Antonello partono da lì, da uno scudetto diverso proprio perché storico. La Media House ha pompato ovunque le immagini di una festa che sembrava senza fine: scommettendo che in qualche angolo di mondo qualcuno possa innamorarsi di questi colori, si guarda a nuovi ricavi oltre l’ombelico italiano. Da un variegato universo di iniziative e prodotti legati al nuovo tricolore ci si aspetta una cinquantina di milioni. E si aggiunge un’attenzione enorme alla maglia bistellata: il lancio concordato con Nike sarà per la prima amichevole della nuova annata, ma i calcoli sulla divisa già richiestissima sono presto fatti.

L’Inter ha previsto per la stagione in corso una vendita (solo dai propri canali) di 150mila unità che daranno un fatturato di circa 17,5 milioni, mentre per la divisa con lo “scudo” 2024-25 la stima è di circa 200 mila unità e 25 milioni.  Si può fare di più, cantava qualcuno. Soprattutto sugli sponsor e sul digitale si può osare di più. Lo si è notato presto nelle riunioni in sede al decimo piano con cui Oaktree si sta immergendo in queste nuove acque. Ma proprio per raggiungere nuovi partner commerciali serve allargare la base di appassionati sui social. E pensare che nel complesso la “community” nerazzurra è pure cresciuta in una stagione esaltante: circa +15% superando i 72 milioni di tifosi. E ancora +26% di engagement a quota 355 milioni, e a corredo la bellezza di 2,3 miliardi di views. È TikTok a trainare, ma in generale c’è un primo venticello che spinge il nerazzurro in giro per il mondo: il fondo chiede che lo si cavalchi ancora e ancora. E che si raccolga in tempi medi i frutti di quanto è stato (e sarà) seminato. Basti pensare alla maxi-coreografia su tre anelli nella maestà del vecchio San Siro contro la Lazio: toglieva il respiro dal vivo, è diventata virale on line. Avere un impianto più moderno e capace di generare decine di milioni di ricavi annui è, però, la frontiera per Oaktree. Il fondo vuole davvero togliere polvere al dossier stadio: più velocemente si deciderà, più in fretta lieviterà il valore del club. 

Soprattutto nella prima era di grandeur orientale, l’Inter di Suning dormiva sui ricchi guanciali degli sponsor asiatici. La storia è nota, sono evaporati un po’ alla volta: dai 105 milioni del 2018-19 a un rotondissimo 0. La nuova proprietà, però, batte bandiera a stelle e strisce e, come ribadito all’assemblea dei soci anche dall’a.d. Antonello, guarda alle potenzialità di crescita negli Stati Uniti, lì dove Inzaghi si giocherà il Mondiale per Club nell’estate 2025. Per Oaktree sarà una sfida “in casa”, ma pure un cancello importante per valutare la crescita dopo un anno al timone. Tra l’altro, la vecchia America — dove già adesso si vende il 10% dei progetti speciali con i partner Nike & Paramount+ — ha un interessante humus nerazzurro: c’è una fan base si 22 milioni di tifosi e i soci sono cresciuti in due anni al ritmo di 235% tra Miami, New Jersey, New York, Boston, Chicago, Las Vegas, Los Angeles, San Francisco, Manhattan, Ohio, Philadelphia, Washington. Non è un caso che il club abbia “presidiato” alcuni eventi simbolo, dal GP di Las Vegas a Coachella, il festival di culto fatto di performance iconiche e masse oceaniche. Il super dj turco Mahmut Orhan, di fama planetaria, lì ha suonato con la maglia dell’amico Calha. Il tutto mentre il regista di Simone assieme ai compagni cuciva sul petto la stella. In fondo, tutto parte da lì, ma per la nuova proprietà non dovrà fermarsi lì.

Fonte: Gazzetta.it