La parola d’ordine del Napoli è composta da tre lettere. Tendenzialmente è la prima che pronuncia Spalletti durante ogni partita. E’ quella che urla di più e quella che ripete di più. “OSI” è la password per sbloccare il gioco, rigorosamente in maiuscolo, perché deve essere sentita da tutti. E per quanto sembri un’indicazione individuale, (per i meno perspicaci: è il soprannome di Victor Osimhen) in realtà da bordocampo si percepisce che è un riferimento per l’intera squadra. Solitamente inizia a urlarla dopo un paio di minuti. Quello è il segnale che lancia Spalletti a chiunque sia in possesso del pallone, e deve impiegarci meno tempo possibile per spedire il pallone nella zona di competenza dell’attaccante nigeriano.
Da là in poi tendenzialmente si sblocca il gioco, diventa più veloce e fluido, esempio: nel giropalla “ordinario” il centrodestra deve cercare il terzino opposto e questo sa che appena stopperà il pallone sentirà la password. I significati possono essere due: alzare il baricentro della squadra oppure chiedere al centravanti movimenti senza palla che possano aprire gli spazi per i centrocampisti e per gli esterni d’attacco. Così lavora il miglior attacco del campionato a servizio di Osimhen e con Osimhen, non a caso quest’anno sempre più capocannoniere della Serie A.
(C)Getty images
Ma non solo, dando un po’ di numeri: dal rientro dall’infortunio, con l’Ajax lo scorso ottobre, Osimhen è dietro solo a Salah per gol segnati in Europa, dista solo due gol dal suo record realizzativo in una stagione, ovvero 14 reti, in 27 presenze della scorsa stagione, è diventato il 2° giocatore africano a segnare almeno 10 reti in tre stagioni differenti di Serie A, ma soprattutto solo Haaland ha un miglior rapporto palloni giocati/gol rispetto a Osi fin qui. Tutto questo e non abbiamo finito neanche il girone d’andata, le premesse per un 2023 ancor più straordinario ci sono tutte.
Più leader, più coinvolto, più maturo: l’impressione che si ha del 9 azzurro mascherato è che non sia più il ragazzino da sgrezzare che vedevano sgambettare senza meta a Fuorigrotta fino a poco tempo fa. La cura Spalletti lo ha portato a pensare dove andare prima di partire, prima di chiedere il pallone. Gli stop sembrano più affinati e l’accuratezza nei passaggi è decisamente migliorata (74% rispetto al 70% della passata stagione e già 3 assist contro i soli 2 dello scorso campionato). A questo si aggiunge l’Osi extra campo.
Osimhen fuori dal rettangolo verde
La nascita della figlia Hailey (a lei dedica i gol disegnando con il dito la H e la S di Stephanie, la compagna) sembra averlo reso molto più riflessivo e chiacchierone, parla sempre meno con l’arbitro e molto di più con i compagni di reparto, dispensando consigli e correggendo, già dalla sessione di tiri durante il riscaldamento. Un altro aspetto su cui è migliorato tanto è l’alimentazione e la cura del corpo, lo staff di Spalletti lo ha forgiato mentalmente affinché arrivi atleticamente preparato agli eventi.
Pensate che prima delle partite ha un rito insieme al nutrizionista: esattamente al vertice dell’angolo sinistro dell’area tecnica poco prima del calcio d’inizio prende un integratore, beve metà bottiglietta d’acqua e indossa l’ormai proverbiale mascherina. Si, c’è un pizzico di superstizione in questo, mentre non nell’utilizzo della maschera. La protezione lo rende più tranquillo nei contrasti aerei, non è un porta fortuna anche perché nel rigore contro la Cremonese in Coppa Italia non la indossava ed ha segnato lo stesso.
Sta lavorando anche sull’italiano, nel post partita di Napoli Juventus ha voluto fare una dedica ai tifosi napoletani in italiano ai nostri microfoni: “E’ stata una serata fantastica. Forza Napoli sempre”, si lo abbiamo aiutato noi con la traduzione, ma la sostanza non cambia, già il fatto che ci abbia tenuto a farlo è testimonianza del fatto che sia follemente in sintonia con i pensieri e con i sogni dei tifosi del Napoli che in testa hanno quella parola impronunciabile. Un modo per sbloccarla c’è, la password “OSI” deve rimanere valida fino alla fine della stagione.