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Calcio

Osimhen, patto per l'Europa: vuole salutare Napoli portandola in Champions

Vincenzo D'Angelo
Osimhen, patto per l'Europa: vuole salutare Napoli portandola in ChampionsN/A
Victor è a secco al Maradona da 4 mesi, ma la rimonta in classifica passa anche per le sue reti

La sacralità dello spogliatoio stavolta non c’entra. Il patto che Victor Osimhen ha fatto con la squadra non ha bisogno di parole, ma di fatti. Atteggiamenti positivi, da leader, ora più che mai. Due mesi e poi sarà addio, ma Victor non è in vacanza, né tantomeno con la testa altrove. Ha detto tempo fa che ha già tutto chiaro in testa circa ciò che accadrà in estate, ma ha anche detto che darà tutto ciò che può portare in alto il Napoli fino all’ultimo giorno utile. Un patto con la città prima ancora che con lo spogliatoio: lo deve ai napoletani, che lo hanno travolto d’amore in questi quattro anni in Campania, trattandolo da re come mai prima gli era accaduto in carriera. E lo deve ai compagni di squadra, grazie ai quali ha realizzato uno dei suoi più grandi sogni da bambino, vincendo il Pallone d’oro africano.

Victor si sente responsabile del destino del Napoli, che vuole ancora sognare un’incredibile e impronosticabile qualificazione in Champions. Tempo e punti a disposizione ce ne sono ancora, ma adesso è davvero vietato fallire. E allora Osimhen è pronto a rindossare la maschera del supereroe come un anno fa, per saldare il debito d’amore con la città: vuol lasciare il Napoli in Europa come ultimo gesto di ringraziamento.  Ancora un mese e mezzo insieme, provando a riassaporare la dolcezza delle vittorie in serie, quelle che servono oggi al Napoli per accorciare in classifica e continuare a coltivare le speranze per l’Europa più nobile. Europa – qualunque essa sia – che deve comunque essere centrata dalla squadra, che chiede a Victor i gol per tornare in alto. E Osimhen ha bisogno di un finale all’altezza del suo recente passato, fatto di prestazioni da trascinatore oltre che dai gol. Prestazioni che hanno fatto di Osi uno degli attaccanti più forti al mondo e grazie alle quali ha chiuso anche all’ottavo posto nell’ultima classifica del Pallone d’oro. Victor ha l’ambizione di sbarcare in un top club che possa permettergli di lottare ogni anno per la vittoria del campionato e per la Champions, ma per convincere qualcuno a versare la clausola da 120 milioni al Napoli deve tornare a indossare i panni del Supereroe. Napoli crede alla rimonta: con Victor là davanti, può succedere di tutto.

Agosto è lontanissimo, come lo spirito della squadra campione d’Italia. Quello si è perso per strada, partita dopo partita di questo sciagurato campionato del Napoli. Che da quattro mesi non festeggia per un gol di Osimhen al Maradona: era il 16 dicembre e contro il Cagliari arrivò la prima vittoria interna della parentesi Mazzarri. Mattatore in quel 2-1, neanche a dirlo, fu Victor Osimhen, autore di un gol e di un assist al bacio per Kvara. Da allora, però, Victor è sparito dal tabellino dei marcatori delle gare interne del Napoli e sul volto dei tanti bambini che indossano la sua maglia sugli spalti è sparito il sorriso. Victor e Kvara sono gli eroi delle nuove generazioni, i simboli di uno scudetto che Napoli ha atteso per trentatré lunghissimi anni.  Che sia a Parigi, a Londra o chissà dove il suo futuro, oggi conta zero. Ora il Napoli ha soltanto bisogno della migliore versione possibile di Osimhen: a Monza è bastato un suo gesto atletico straordinario a scuotere la squadra. Quando Victor è salito a quota 223 centimetri per schiacciare in rete il cross di Anguissa, surclassando Izzo prima di cadere pericolosamente con la faccia a terra, i compagni hanno recepito chiaramente il messaggio. C’è bisogno di fare di più, di andare oltre i propri limiti per far svoltare in positivo una stagione tanto negativa. Un gesto da leader emotivo, che ha svegliato il Napoli dall’incubo di un’ennesima brutta figura e liberato l’orgoglio dei campioni. Il Frosinone, adesso, diventa un test di fondamentale importanza per le ambizioni del Napoli, che ovviamente si affiderà al suo numero 9, autore all’andata allo Stirpe della sua prima doppietta stagionale, che aveva illuso i tifosi. 

Fonte: Gazzetta.it