Un imperativo che diventa urgente. Bari e Palermo avvertono la necessità inderogabile di sganciarsi da quello zeo in classifica che crea ansie e offusca ambizioni. Due sconfitte di fila: la partenza peggiore per chi guarda in alto. Al via della terza giornata, per i tecnici Dionisi e Longo la priorità è cominciare a far punti. Scacciare i fantasmi di una crisi su un campo che ha già deciso una volta il destino del Palermo. L’ironia della sorte vuole che Dionisi sia chiamato a invertire la rotta allo Zini, in quello stadio in cui, la scorsa stagione, i rosanero persero la corsa alla promozione diretta, quando la squadra di Corini, sul 2-0 e in superiorità numerica, si fece rimontare dando l’addio al secondo posto. Il big match con la Cremonese ripropone storie simili riguardo all’ambizione di centrare la Serie A, contraddistinte da un avvio poco brillante. Sta peggio il Palermo che dopo due giornate si trova a zero punti e con zero gol all’attivo.
Le sconfitte di Brescia e Pisa costituiscono un bilancio pesante. Per schiodare da quello zero Dionisi, sta pensando a una piccola rivoluzione. Per la terza trasferta consecutiva (per i lavori al Barbera), il Palermo potrebbe presentarsi con un volto diverso da quello di Pisa. Cambi necessari anche per l’indisponibilità di Nedelcearu (frattura al setto nasale) e la non convocazione di Saric per scelta tecnica e motivazionale. In realtà il centrocampista potrebbe anche finire sul mercato (il Pisa sembra tornato alla carica). In difesa conferma per Desplanches, con Sirigu alla prima convocazione in panchina, e probabile debutto stagionale per Ceccaroni al centro, con il ritorno di Lund a sinistra. In mezzo al campo rientra Gomes con Blin e Ranocchia, mentre le novità riguardano l’attacco dove si avvicina il debutto per Appuah e l’esordio dal 1’ di Henry che dovrebbe essere preferito a Brunori. I biancorossi ci riprovano. Il terzo tentativo, dopo due battute a vuoto, ha le sagome conosciute degli ex Grosso e Palmieri, il tecnico e il d.s. barese del Sassuolo. Una matassa tutt’altro che semplice da sbrogliare, ma tant’è. L’unico modo per superare l’empasse iniziale della stagione, quasi sulla scia del triste girone di ritorno dello scorso campionato, è fare bottino pieno contro i titolati emiliani.
È fine agosto, eppure la città del pallone è già in ebollizione. Quanto mai eloquente il contenuto dello striscione esposto, l’altra sera, all’esterno dello stadio San Nicola: “Una società senza monete, una storia che si ripete. Tirate fuori i rinforzi!”. Del resto il mercato fin qui sostenuto è stato impostato sulla sostenibilità più rigida: 600.000 euro scuciti al Pisa per il riscatto di Sibilli, tanti prestiti e il solo Manzari, a titolo definitivo proprio dal Sassuolo. «Siamo all’altezza dei nostri rivali – si ripromette l’ex sulla sponda barese -. Daremo il massimo per conquistare l’intera posta». In quanto al tecnico, Moreno Longo non ha perso le speranze di ottenere quanto chiede da un pezzo: almeno un difensore, un centrocampista e un trequartista. L’ambiente? I più puntano sulla possibilità che decolli l’affare-vendita al figlio dell’emiro del Kumait, Malik Al-Hamoud Al-Sabah. Ma siamo alle voci, agli echi, alle fantasie. In realtà ora il Bari va solo aiutato a rialzarsi, a colpi di innesti seri e di qualità.
Fonte: Gazzetta.it