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Calcio

Pavlovic, che succede? Tra un super Gabbia e Fonseca che non cambia, il supercolpo ha perso il posto

Marco Pasotto
Pavlovic, che succede? Tra un super Gabbia e Fonseca che non cambia, il supercolpo ha perso il postoN/A
Tra agosto e metà novembre pareva inamovibile, poi è sparito di scena dopo la sconfitta col Liverpool. L'esplosione di Matteo e la linea della continuità del tecnico l'hanno messo in secondo piano, ma il serbo rimane potenzialmente un titolare

Per il Bayer era in ballottaggio con Tomori, ma poi l'ha perso. In realtà Strahinja Pavlovic, anche se poi non gioca, in vigilia è comunque sempre in ballottaggio con qualche compagno di reparto. Buon segno, significa che si è fatto largo in fretta nel tessuto della squadra rossonera e che l'allenatore lo tiene in evidente considerazione. Ultimamente, però, non gioca. Con Leverkusen siamo arrivati a tre panchine di fila, con un unico ingresso: nei minuti di recupero con l'Inter, al posto di Abraham, per rinforzare la diga difensiva e portarsi a casa il derby. Considerando che prima delle ultime tre partite ne aveva giocate da titolare quattro consecutive, la domanda è lecita: cosa è successo? Le cause del suo attuale ridimensionamento nelle gerarchie di Fonseca vanno quindi ricercate banalmente nella concorrenza di reparto. Da una parte c'è Tomori, che alterna buone prove ad alte meno convincenti ma resta comunque il punto di riferimento centrale.

Dall'altra c'è stata la crescita esponenziale di Gabbia. Veloce, imperiosa, impossibile da ignorare. È stato Matteo a confinare in panchina Strahinja con prestazioni di alto livello dal punto di vista della resa tattica e, allo stesso tempo, della personalità con i compagni. Guidati come un veterano. E così, il Milan che in campionato si è risollevato vincendo il derby e schiantando il Lecce, l'ha fatto con Pavlovic in panchina. Nessun allarme, comunque, tornerà il suo tempo. Magari già a Firenze. Il problema è che gli allenatori, giustamente, quando trovano un equilibrio nei centrali di difesa, tendono ad andare avanti con la stessa coppia. L'autunno zeppo di impegni ravvicinati aiuterà il serbo a ritrovare un po' di spazio, e magari una mano gliela darà anche l'ambito nel quale è arrivato: il Milan l'ha pagato al Salisburgo 18 milioni più bonus, ovvero il secondo acquisto più costoso dell'estate rossonera. In realtà nulla di particolarmente eclatante. Il serbo formalmente ha smarrito il posto dopo la brutta figura collettiva contro il Liverpool, preso brutalmente in mezzo alle accelerazioni di Salah e Gakpo. Una prestazione insufficiente ma non la peggiore della retroguardia rossonera. In realtà aveva sbandato parecchio anche all'Olimpico contro la Lazio (responsabilità su entrambi i gol avversari), ma è la stessa partita in cui aveva segnato il suo primo gol milanista e ne aveva salvato un altro (su Dia). In termini generali, il saldo non è assolutamente negativo. Fase tattica sicuramente rivedibile sotto certi aspetti (il campionato austriaco è chiaramente sotto il livello di quello italiano), ma efficacia in marcatura con scelte di tempo corrette e anche una certa predisposizione ad appoggiare - quando possibile - la fase offensiva.

Fonte: Gazzetta.it