Non solo il calcio di rigore parato. Dentro la partita di Mattia Perin, il migliore dei bianconeri nel match di Champions League tra Juve e Stoccarda, c’è tutta la sua esperienza ad alto livello. L’estremo difensore ha dimostrato ancora una volta di essere il principale riferimento della squadra in Europa: già a Lipsia, quando era subentrato a Di Gregorio (espulso), aveva portato a termine una prestazione esaltante; stavolta si è probabilmente superato e il gol subito nel finale, che è costata la sconfitta, non rende onore alla sua gara. I numeri di Perin contro lo Stoccarda sono da vero numero uno: ben 9 parate, di cui 6 dentro l’area, e ben 2 interventi decisivi in chiare occasioni da rete oltre al rigore. Ma anche una precisione di passaggio all’85% che premia il buon lavoro fatto da inizio stagione con i nuovi preparatori, che lavorano in funzione di una richiesta esplicita di Thiago Motta: il portiere dev’essere un difensore a tutti gli effetti nella costruzione.
In questo senso l’ex Genoa giocava già abbastanza con i piedi da prima, anche se il ballottaggio estivo con Szczesny - per far spazio a Di Gregorio - lo ha vinto anche per altre valutazioni: soprattutto di leadership ed economiche. E da oggi c'è anche l'ufficialità del rinnovo: nell’ultimo prolungamento, il portiere aveva già accettato un netto ridimensionamento dello stipendio. Con il nuovo accordo resta fino giugno 2027: di fatto, per il numero uno della Juve (la maglia che è stata di Buffon, lasciata libera da Szczesny, l’ha presa lui) si tratta sostanzialmente di un contratto quasi a vita, per la dimensione di un calciatore, considerato che il mese prossimo festeggerà il suo trentaduesimo anno d’età. Perin è un leader, riconoscibile e riconosciuto: nelle sue ultime parole, nel pre-post Juve-Stoccarda, è emersa tutta la sua grande centralità nel gruppo. “Pinsoglio lo conosco da tanti anni, con Di Gregorio si sta creando un ottimo feeling perché fra noi c’è una competizione sana, trasparente. Così lavoriamo tutti per il bene della squadra”, ha spiegato Perin. Che l’estate scorsa veniva dato per partente dalla Juve più di quanto lui stesse pensando realmente di andar via da Torino e soprattutto il club immaginasse di lasciarlo partire. È tra i senatori di una Juve che sta nascendo e che - per via della poca esperienza - può ritrovarsi a fare qualche passaggio a vuoto come con lo Stoccarda: consapevole del suo ruolo, però, Perin trasmette sicurezza e grande voglia di lavorare in allenamento per crescere nelle prossime partite.
Fonte: gazzetta.it