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Calcio

Pioli si rafforza, conferma più vicina: ma il Milan gli chiede il riscatto nel derby

Alessandra Gozzini
Pioli si rafforza, conferma più vicina: ma il Milan gli chiede il riscatto nel derbyN/A

C’ è stato un momento in cui la panchina di Stefano Pioli era esposta ai quattro venti e sembrava barcollare, ma a quel momento è seguito un periodo di serenità grazie al quale l’allenatore ha di nuovo consolidato la propria posizione. La panchina è rimasta in piedi anche se si sono susseguite le scosse, specie nel gennaio scorso: una volta recuperati gioco e identità Pioli si è riassestato, finendo per porre basi sicure su cui costruire anche un prossimo ciclo. Non è una certezza dato che senza risultati non c’è panchina che tenga. Ed è da qui che il Milan ripartirà per le valutazioni finali e poi decidere promossi e bocciati.

L’obiettivo di inizio stagione è stato di fatto centrato senza fatica, dunque voti alti. Il traguardo da raggiungere era stabilirsi in uno dei primi quattro posti della classifica: i rossoneri hanno 11 punti di vantaggio sulla quinta. La conquista della Champions è l’argomento più pesante per tenere ferma la panchina di Pioli: per l’incasso milionario che garantisce e per la visibilità internazionale che porta, fondamentali per un club che vuole autosostenersi. Pioli vivrà altri momenti da osservato speciale, da cui la sua immagine potrà uscire ulteriormente rafforzata oppure sfuocata. Aprile sarà mese di esami: il primo sarà in realtà una doppia prova, andata e ritorno dei quarti di finale contro la nuova Roma di De Rossi.

Un derby di coppa che il Milan deve superare per accedere alle semifinali: il tabellone le metterebbe poi di fronte la vincente di West Ham-Bayern Leverkusen, la settima della Premier League o la squadra più forte della Bundesliga. Se un eventuale accesso alla finale fosse impedito dai tedeschi non sarebbe una bocciatura. Come se a sollevare il trofeo fosse infine il Liverpool (possibile incrocio solo in finale) che ha risorse a disposizione troppo più ampie rispetto a qualsiasi altra big italiana. Pioli verrà valutato a maggior ragione nel derby: dopo le cinque sconfitte consecutive del 2023 i giudizi saranno severi. L’Inter è in fuga scudetto ma il Milan dovrà per una sera azzerare le distanze.

Quella di Pioli verso la porta d’uscita e poi tirato ancora dentro è una storia già scritta e che potrebbe anche prevedere una seconda edizione. Le voci di possibili sostituti (Rangnick, Conte, Motta) finiscono per allungargli la panchina. Le basi su cui poggia sono le stesse: la capacità di gestione del gruppo e la valorizzazione dei talenti più giovani. Così come l’alleanza stabilita con i senatori: nel periodo in cui Pioli era sotto accatto, Giroud e Theo Hernandez si sono schierati in sua difesa. Il Milan di oggi ha solo un punto in meno di quello dell’anno scudetto, dopo le stesse 29 giornate. Pioli è sempre stato apprezzato per lo stile e i modi, mai sopra le righe. Esprime il proprio punto di vista ma condivide le linee guida, per esempio sul mercato. In estate il Milan è stato smontato e rimontato, senza che Pioli faticasse a trovare nuovi incastri: Reijnders è stato subito titolare, Loftus-Cheek e Pulisic sono nella fase più brillante della carriera.

Superata la bufera tra fine 2023 e inizio 2024, dall’eliminazione ai gironi Champions al 2-2 di Salerno fino alla doppia sconfitta con l’Atalanta – Milan fuori anche dalla Coppa Italia – è tornato un clima sereno: e la classifica è rimasta un porto sicuro anche quando il Milan è affondato a Monza. Nel frattempo Cardinale ha ordinato di cambiare, affidando a Ibra il compito di intervenire: prima ancora Zlatan aveva smentito un incontro con Conte e confermato la stima in Pioli. Così la strada per proseguire insieme si libera di tanti ostacoli, anche se ne restano un paio da superare: il derby di coppa e, ancora più difficile, quello di campionato.

Fonte: Gazzetta.it