Doveva essere un gioco, si stava per trasformare in un dramma. Il 19 agosto del 2023, a margine della partita di Bundesliga fra i bavaresi dell'Augsburg e il Borussia Mönchengladbach, un poliziotto in servizio ha fatto partire un colpo dalla sua pistola d'ordinanza. Il proiettile ha sfiorato la testa di un suo collega, conficcandosi in un pullman che trasportava i tifosi del Gladbach. Il verdetto, dopo un anno di processo, ci sarà o il 22 agosto oppure il 5 settembre. In una giornata particolarmente calda alcuni poliziotti, in servizio, hanno cominciato a giocare fra di loro facendosi gavettoni e sparandosi addosso con pistole ad acqua. Un agente 28enne però stava per trasformare tutto in un dramma: lui e un suo collega volevano vendicarsi dopo che erano stati bagnati da altri poliziotti.
Uno di loro si è quindi avvicinato di soppiatto all'auto dei suoi colleghi. Stando alle ricostruzioni della Procura della Repubblica, quando si è aperta la portiera dell'auto della polizia, è stato esploso un colpo che ha mancato per pochi millimetri la testa di uno dei quattro agenti di polizia a bordo dell'auto e ha distrutto un finestrino. Il proiettile si è conficcato in un pullman dei tifosi del Gladbach, posizionato dietro l'auto della polizia. Gli agenti aggrediti hanno subito un trauma da esplosione, quello sfiorato dal proiettile, un grosso shock. Un poliziotto è rimasto lievemente ferito dalle schegge del finestrino.
L'imputato afferma di ricordarsi solo che uno dei quattro agenti seduti in macchina tenesse in mano una pistola ad acqua, e di aver pensato che sarebbe stato colpito nuovamente. Per questo avrebbe tirato fuori la propria arma, sparando, sentendo però una forte esplosione e notando che il collega era diventato “pallido come un lenzuolo”. Solo in quel momento si sarebbe reso conto di aver impugnato la propria arma di servizio, non quella ad acqua. L'uomo non si ricorda di aver effettivamente esploso il colpo. “Non è comunque stato un comportamento professionale, non si possono fare certi giochi in servizio”, ha affermato durante il processo. Il giudice Christoph Kern ha espresso alcune perplessità sulla ricostruzione, ma ancora non ha emesso un verdetto, che è atteso al più tardi tra un paio di settimane. E chiuderà una storia che si stava però per trasformare in un dramma.
Fonte: gazzetta.it