La stella numero due porta soldi. Non è gratis, non è solo gloria, riempie le casse dell’Inter. E sì, è vero, la società dovrà anche onorare i premi scudetto inseriti nei vari contratti. Ma c’è un conto che sorride, non banale. Cinquanta milioni di euro, tanto vale lo scudetto nerazzurro. Il tutto senza considerare il valore in crescita dei vari cartellini, perché un giocatore che vince - lo dice la storia del mercato - vale più di uno che in curriculum non aggiunge nulla. Come si arriva alla cifra di 50 milioni di euro? Benintesi: non è il differenziale tra il primo e il secondo posto, ma è la cifra complessiva che si mette in tasca l’Inter, tra entrate sicure e stime per le iniziative post vittoria. I primi 23,4 arrivano dalla Lega di Serie A: è la quota di diritti tv garantita a chi vince lo scudetto, l’Inter è un passo dal metterci la mano. Altri 10 milioni sono quelli garantiti dalla Uefa la prossima stagione a chi ottiene il primo posto in Serie A. Siamo già oltre quota 30 milioni. Ma non è finita: circa 12 milioni sono stimabili tra i premi che l’Inter incasserà dagli sponsor (tanto per dare un’idea, solo la Nike nel 2021 pagò 3 milioni) e l’incremento inevitabile del brand nerazzurro. Perché questo non è uno scudetto qualsiasi, che di per sé non garantisce chissà quale salto in avanti per una società comunque abituata a primeggiare in Italia. È lo scudetto numero 20, che inevitabilmente porta con sé ricadute positive in termini di immagine. L’ultima voce è la stima degli incassi per le iniziative di marketing previste per lo scudetto numero 20. E dunque non solo una maglia da collezione che acquisteranno moltissimi tifosi dell’Inter, ma una linea di abbigliamento dedicata. E ancora, iniziative varie che coinvolgeranno tutta la città di Milano, con campagne pubblicitarie che resteranno a lungo - questo promettono dal club nerazzurro - impresse nella memoria dei tifosi. L’idea del club sarà quella di marcare la differenza con il Milan, l’altra squadra della città lasciata a 19 titoli, dunque dietro nella corsa alla seconda stella. Ecco spiegato perché questa stella vale anche fuori dal campo. Ma ecco pure uno dei motivi per cui tutto il mondo Inter spinge affinché il titolo venga conquistato il 22 aprile. Perché sarebbe un trampolino incredibile in ottica futura, sul piano economico, evidentemente anche sul piano psicologico in vista della prossima stagione. La seconda stella nel derby vale tanto per Steven Zhang, certo. Perché il presidente, il cui ritorno in Italia non è previsto a breve, ha vissuto sempre con grande trasporto la rivalità cittadina. E dunque vien da sé che esultare proprio contro il Milan sarebbe un valore aggiunto emotivo enorme. Lo sarebbe anche per Inzaghi, evidentemente. Perché i rossoneri gli hanno complicato la vita due stagioni fa, con quel titolo sfilato sul più bello. Le critiche al tecnico sono nate in quel momento. Chissà come sarebbe stata la storia di Simone senza quel titolo perso. Ma tanto, cosa conta più adesso? Inzaghi è pronto a voltare pagina. Ed esultare contro il Milan sarebbe come chiudere per sempre il cerchio. E poi, i giocatori. Al netto delle motivazioni individuali che è superfluo persino sottolineare - Calhanoglu, Dimarco, Acerbi, Lautaro, Thuram... -, i giocatori hanno stretto un patto tra di loro e con i tifosi. Il legame tra questa squadra e la gente è evidente anche ai più distratti. E l’idea di regalare una gioia nella gioia è un qualcosa che non può non stuzzicare i giocatori. Tutto porta lì, allora. Tutto porta al derby in agenda tra 12 giorni. E le motivazioni sono ovunque, non si fa fatica a trovarne. Altrimenti non si spiegherebbe l’esultanza straordinaria di dirigenti e giocatori al gol di Frattesi a Udine. No, non c’era la sensazione di uno scudetto vinto. O almeno, non c’era solo quella. C’era, più che altro, la possibilità riacciuffata in extremis di giocarsi la possibilità di vincere proprio contro il Milan, che invece un pareggio a Udine avrebbe praticamente annullato. Potenza di uno scudetto che non sarà mai ricordato come uno scudetto qualunque.
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Premi, sponsor e marchio al top: Inter, una stella che vale 50 milioni
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