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Calcio

Progetto Inter: due titolari in ogni ruolo e 5 coppe da vincere

Davide Stoppini
Progetto Inter: due titolari in ogni ruolo e 5 coppe da vincereN/A
Marotta studia alternative di grande qualità, da Taremi a Zielinski fino alla possibile variante Gudmundsson: i nerazzurri competitivi per tutti i trofei nel 2024-25

Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautato. E poi: Audero; Bisseck, De Vrij, Carlos Augusto; Darmian, Frattesi, Asllani, Zielinski, Buchanan; Taremi, Gudmundsson. Leggeteli bene, questi due campetti. Perché rendono bene l’idea di dove si sta posizionando l’Inter della prossima stagione. Oltre tutto, oltre una vicenda societaria legata a Steven Zhang che deve essere ancora definita. Oltre i rinnovi di Lautaro e Barella che aspettano di essere firmati. Oltre pure quello di Simone Inzaghi, tema che sarà affrontato a fine stagione. Oltre tutto questo, ci sono dirigenti che hanno già apparecchiato la tavola per il prossimo Natale. E no, non siamo neppure a Pasqua.

I lavori sono in corso. Poi certo, sul mercato ci sono le smentite, dei protagonisti o di chi crede di esserlo col megafono in mano: in passato andò così pure per Dybala e Lukaku, figuriamoci. Ma la realtà è che Marotta e Ausilio si sono già messi in tasca Taremi e Zielisnki, due titolari in più da aggiungere a una squadra che ha dominato questo campionato. E si sono messi in testa di provarci seriamente per Gudmundsson, che all’intera area tecnica nerazzurra piace moltissimo. Non basta per considerarlo un nuovo acquisto, certo che no. Ma l’Inter ha messo l’islandese in prima fila come rinforzo per l’attacco della prossima stagione, al netto del Taremi già agganciato. Per Gud andrà studiata la formula giusta, servirà una buona dose di fantasia e magari anche la capacità di racimolare soldi da qualche cessione minore, impresa non semplicissima considerato il parco giocatori attuale e i giocatori in giro in prestito. La valutazione è alta, 30 milioni di euro. Ma l’Inter ha un gradimento del giocatore ed è la miglior base di partenza possibile per la futura trattativa. La realtà è che l’Inter sta proseguendo nell’opera di allargamento della rosa cominciata negli anni scorsi, operazione che la scorsa estate ha subito un’accelerazione con una sforbiciata al vecchio gruppo e l’inserimento di nuove forze in difesa (Bisseck dietro Pavard), in fascia (Carlos Augusto dietro Dimarco), a centrocampo (Frattesi dietro Barella).

Detto di Taremi, l’altro upgrade è quello di Zielisnki: il polacco arriva lì dove quest’anno cerano Sensi e Klaassen. E non si offenda nessuno, né l’italiano né l’olandese, se il salto in alto sembra evidente.  Si va verso una stagione lunghissima, da 11 mesi: inizio ad agosto con la Serie A, fine a luglio 2025 con il Mondiale per club, all’orizzonte un potenziale di 70 partite. E cinque trofei da giocarsi, compresa la Supercoppa italiana. Una stagione XXL e una squadra con la stessa taglia. L’Inter si sta facendo il vestito giusto. Perché le ultime due stagioni - la scorsa e questa - qualcosa hanno insegnato. Hanno detto chiaramente che per reggere e arrivare in fondo sia in campionato sia in Champions serve salire un altro gradino. A maggior ragione a fronte di una competizione come quella europea che cambierà format e che aggiungerà altre partite al calendario. Ecco: l’Inter vuole salirlo, quel gradino. Marotta e Ausilio vogliono regalare a Inzaghi una squadra per competere ovunque e ovunque contemporaneamente. In ogni reparto è così: un titolare all’altezza di un altro. La crescita di Bisseck aiuta la difesa, reparto sul quale però pende l’asterisco legato al futuro di Acerbi. Ma anche lì, l’Inter non si farà trovare impreparata. Vale lo stesso per la situazione Dumfries: sarà rinnovo o cessione, nel caso arriverebbe un sostituto oltre al già preso Buchanan. Così ragiona l’Inter. In attacco, dietro Thuram e Lautaro, Ausilio ha già portato a casa Taremi. Ed è un colpo vero, un giocatore che se in forma può anche mettere in discussione la titolarità di Thuram, dato per intoccabile il Toro. L’Inter si è comportata da grande. Lo ha fatto in campo, lungo questo campionato. E lo sta facendo fuori. Sta nascendo una squadra XXL, con alternative ad altezza dei titolari in ogni reparto. La possibile coppia Taremi-Gudmundsson, sulla carta, è in grado di non far rimpiangere troppo la ThuLa. È in grado, in caso di calo di rendimento di uno dei due titolari come accaduto a Madrid, di non far tremare a fronte di una sostituzione da effettuare.

Fonte: Gazzetta.it