Finale incandescente al Bentegodi: la Juventus festeggia i tre punti grazie al gol di Kean al 60', ma gli scaligeri recrminano su due episodi dubbi in area bianconera. Prima un tocco di braccio di Danilo, poi un contatto tra Bonucci e Verdi. In entrambi i casi, il VAR ha guidato l'arbitro Di Bello verso la scelta di non sanzionare i bianconeri. Interpellato dagli studi di DAZN, l'ex arbitro Luca Marelli ha detto la sua riguardo gli episodi che hanno scatenato diverse polemiche nel post-partita. Di seguito la sua analisi.
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L'Hellas chiede due rigori: cosa è successo
L'Hellas protesta nei confronti dell'arbitro Marco Di Bello al 76', quando Danilo colpisce la palla col braccio. Il direttore di gara, aiutato dal check del VAR, fa segno di continuare. Ancora proteste gialloblu all'83', per un contatto in area tra Bonucci e Verdi. L'arbitro questa volta fischia il rigore, salvo tornare sui suoi passi alla review del VAR. Al 91' infine, Di Bello estrae il cartellino rosso nei confronti di Alex Sandro per aver steso Lasagna lanciato a rete.
Verona-Juve, l'analisi di Luca Marelli
"Nel 2019 la regola sul fallo di mano è stata riscritta. Sul primo rigore chiesto dal Verona. Dawidowicz devia il tiro di Veloso sul corpo di Danilo, che sta facendo un movimento naturale. Tra il tiro del polacco e il tocco di Danilo passano 12 secondi e si tratta di pallone inatteso. A livello arbitrale, è un episodio semplice anche se magari è difficile da capire. Diverso sarebbe stato se Danilo avesse toccato il pallone direttamente su tiro di Veloso. Sul secondo rigore, chi arriva prima ha ragione e, in questo caso, Bonucci. Lui tocca il pallone e poi Verdi commette fallo sul difensore bianconero, quindi giusto togliere il rigore e concedere punizione alla Juve. Corretta anche l'espulsione di Alex Sandro, per chiara occasione da rete avendo fermato Lasagna solo davanti a Perin".