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UEFA Europa League

Qarabağ Ağdam, una squadra in esilio

Bruno Bottaro
Qarabağ Ağdam, una squadra in esilioGetty Images

Se provate a scrivere “città fantasma” su Google, molto probabilmente vi potrebbero apparire le istantanee di Consonno, piccolo paradiso per i fotografi urbex, ricercatissima meta per molti ragazzi che vogliono vedere con i loro occhi quel vecchio paese abbandonato a metà strada di un triangolo immaginario tra Monza, Lecco e Bergamo.

Un minareto, rovine del passato che fu, e la vegetazione che si fa largo tra le case diroccate. Ağdam, in Azerbaijan, è come Consonno ma in una scala molto più grande.

Qarabag città Europa League 2022/23Getty

Una città vera e propria, non soltanto un paesino; e la storia che le sue mura raccontano è ben più triste. Ağdam, la cui “g” non si pronuncia – come la lettera finale della sua squadra di calcio, Qarabağ – era un centro vivo di commerci, ai tempi dell’URSS. Oggi è abbandonata da tutti.

E non vi è rientrato quasi nessuno, nemmeno quando l’Azerbaijan ha vinto la seconda guerra contro l’Armenia e “liberato”, nel 2020, le sue rovine.

La "Hiroshima del Caucaso"

Ağdam è soprattutto la città di Allahverdi Bağirov, capitano e poi allenatore del Qarabağ, morto proprio tra le sue vie negli scontri armati del 1992.

La prima guerra del Nagorno Karabakh ha lasciato scorie pesanti dietro di sé, con un’intera città rasa al suolo.

I cittadini di Ağdam non potevano far altro che scappare – in abbondanza a Baku, come ha fatto la squadra di calcio – e l’occasione migliore per ricordare il nome Qarabağ, quasi maledetto in quegli anni, era vederlo in campo ogni domenica.

Una squadra in esilio, lontana da casa

“Un giorno torneremo ad Ağdam”: il messaggio era troppo potente per essere sottovalutato, e la holding Azersun, fondata dal tuttora presidente del club Abdolbari Gozal, ha colto l’opportunità per raccogliere consensi (e tifosi) in patria. Lo ha fatto vincendo, investendo tanto e sbaragliando la concorrenza in Premyer Liqası, la massima divisione nazionale.

Il Dominio in Azerbaijan

Dall’indipendenza azera nel 1992, il Qarabağ ha vinto 9 campionati su 30, quasi 1 su 3, ed è emerso come la realtà più forte economicamente del Paese.

La Azersun, che sponsorizza anche lo stadio di Baku in cui gioca in campionato (ma non in Europa League, dove lo vedremo in campo contro il Friburgo al più capiente Tofiq Bahramov), ha persino portato il club in Champions League.

Qarabag stadio Europa League DAZNGetty

Non sorprende quindi che il Qarabağ non abbia tutta questa fretta di tornare subito ad Ağdam: lasciare la lussuosa Baku per ricostruire una regione remota, in cui tuttora si registrano scontri e schermaglie, non sembra più la priorità di un club nominalmente legato alla città fantasma, ma di fatto ormai stabilmente di base sul Mar Caspio.

Baku, una nuova casa

Baku, che sia il Tofiq Bahramov in Europa o l’Azersun Stadium per le partite domestiche, è la casa del Qarabağ ormai, e risponde meglio alle esigenze di grandeur del club azero, che attira giocatori anche dall’estero. Colombia, Brasile, Capo Verde, Montenegro, Spagna, Francia, Ghana: nello spogliatoio del club sventolano bandiere di tutto il mondo.

Nantes-Qarabag Europa League 2022/23Getty

​Tutti capitanati da Maksim Medvedev, storica colonna del Qarabağ dentro e fuori dal campo, difensore titolare anche della Nazionale dell’Azerbaijan. C’era lui in prima fila, nel 2020, nella visita del club alle rovine di Ağdam.
 
Vincendo a Baku contro il Friburgo, il Qarabağ passerebbe il turno e aggiungerebbe un altro piccolo pezzo di storia alla sua bacheca. E la storia, l’abbiamo capito, nel Caucaso pesa ben più che altrove. Pesa senz’altro tantissimo ad Ağdam, dove restano le macerie e le rovine, e dove difficilmente tornerà il calcio.