"Combinando relax e lavoro", scrive Adrien Rabiot sui social, in un messaggio che accompagna due fotografie: nella prima il francese si gode l’orizzonte di Ibiza direttamente a bordo di uno yacht, nella seconda mostra i risultati dell’allenamento. Adrien resta sull’isola e può permettersi di godersi il riposo: dal lavoro, inteso come impegni sportivi, è in ferie dal nove luglio scorso e dalla semifinale europea contro la Spagna. L’ultima fatica con i club è invece del 20 maggio 2024, settantuno minuti nel 3 a 3 di Bologna-Juventus. Il contratto in scadenza con i bianconeri non è mai stato rinnovato, quindi Rabiot si è liberato da tutte le altre incombenze. Nessun altro club ha nel frattempo soddisfatto le sue pretese economiche e tecniche: così, il relax a Ibiza si è prolungato… Ora però che settembre si avvicina e i compagni sono tornati sui banchi di scuola anche Adrien ha fretta di tornare in cattedra a dettare il gioco. L’inizio di campionato ha mostrato un Milan abbastanza indisciplinato, che avrebbe bisogno di un po’ d’ordine: e si scopre ora che l’opzione Rabiot per i rossoneri esiste, anche se con percentuali contenute di riuscita, e tutta una serie di ostacoli da dover superare in corsa e a tempi da record del mondo del mercato.
Non tanto perché esiste un tempo entro cui dover tagliare il traguardo – come svincolato, il giocatore sarebbe libero di firmare in qualsiasi momento, anche oltre il 30 agosto – quanto perché tra campionato e Champions la stagione entrerà presto nel vivo. Rabiot conosce le logiche della Serie A e delle grandi coppe internazionali, per cui non avrebbe bisogno di tempi di ambientamento. Ma il gioco del Milan e i compiti di Fonseca sarebbero nuovi anche per lui, in una mediana che ne uscirebbe quasi completamente rinnovata. Fuori Bennacer, via Adli e Pobega, dentro Fofana, con Loftus-Cheek arretrato e Musah spostato al centro e non più mezzala. Rabiot permetterebbe all’allenatore di ampliare il numero delle soluzioni tattiche, e di potersi permettere più moduli, o “strutture”, come le definisce il portoghese. La qualità tecnica di Rabiot si sposa perfettamente con le idee di dominio e possesso su cui si fonda il gioco di Fonseca: almeno questa sarebbe la strada da intraprendere, mentre il Milan delle prime partite sembra ancora non aver chiara la direzione. Rabiot certamente l’aiuterebbe: è una guida d’esperienza. E ha un nome riconosciuto nel calcio italiano e internazionale, per cui risulterebbe un ultimo colpo a effetto. Scalderebbe un ambiente che dopo l’inizio di stagione si è fatto decisamente freddino.
Oltre i buoni propositi, vanno però fatti i conti con la realtà. In senso letterale: nell’ultimo anno alla Juventus, Rabiot ha guadagnato sette milioni e mezzo netti, e per il futuro cerca un progetto ancora più gratificante, cioè un contratto ancora più ricco. E’ la mamma Veronique che si occupa delle negoziazioni e finora non ha concesso sconti a nessuno. Il Milan gli offrirebbe un progetto tecnico ambizioso e un ruolo di leader tecnico che altrove magari non avrebbe. Secondo ostacolo sono le cessioni che il Milan dovrebbe necessariamente compiere: fare spazio con la partenza di Bennacer, in modo tale da risparmiare sullo stipendio di Ismael (4 milioni) e incassare una cifra consistente. La clausola da 50 milioni è alta anche per il mercato arabo e infatti i rossoneri sono disposti a trattare. Finora la società ha investito circa 70 milioni per gli obiettivi che si era prefissata: Emerson Royal, Pavlovic, Fofana e Morata, tutti in rosa alle condizioni e ai tempi dettati dal Milan.
Altro vanto del club quello di aver trattenuto in gruppo tutti i big. Rabiot sarebbe un altro grande nome da aggiungere: senza necessità di spesa sul cartellino, ma con un ingaggio pesante anche se il giocatore decidesse di alleggerire le richieste. Se un punto d’intesa non sarà possibile, il Milan valuterà altre opzioni. Prima tra tutte Manu Koné, francese in uscita dal Borussia Moenchengladbach: in questo caso i fattori si invertono. L’accordo con il giocatore sarebbe semplice da trovare - anzi, secondo indiscrezioni dalla Germania sarebbe già stato trovato - il punto è l’intesa con il club tedesco che chiede almeno 20 milioni. L’idea è che un altro innesto a centrocampo ci sarà: dalla teoria il club proverà a passare alla pratica.
Fonte: gazzetta.it