Un’attesa lunga 2276 giorni, oltre sei anni. Dal 23 maggio 2015 al 14 agosto 2021. Da un 7-3 casalingo al Getafe, che aveva messo fine alla sua prima avventura madridista, al 4-1 esterno all’Alaves nella vigilia di Ferragosto, che ha rispolverato in Carlo Ancelotti l’ebrezza del calcio spagnolo. L'ex Everton, rigorosamente in giacca e cravatta, ha guidato i suoi giocatori con il consueto stile nell’esordio del suo Real Madrid nella Liga 2021/22, riaprendo nel migliore dei modi questo suo secondo ciclo merengues. Nessun cenno emozionale, nessun riferimento al passato, ma soltanto voglia di far bene, di migliorarsi e passione per il gioco, tre stigmate nella filosofia ancelottiana.
Carletto voleva una vittoria per rendere subito chiaro il suo scopo: riportare i Blancos a vincere il campionato, mettendo immediata pressione alle tre rivali Atletico, Barcellona e Siviglia (tutte vincenti nel primo turno). Missione compiuta, in scioltezza.
Da Benzema a Benzema: è sempre Karim The Dream
Quando, nel maggio 2015, è terminato il primo biennio di Ancelotti al Real, Karim Benzema era infortunato. Un problema al legamento collaterale lo aveva messo fuori causa nel finale concitato di quella stagione. Nell’annata 2020/21 Il fuoriclasse francese ha messo a referto 30 reti e, di fatto, da quando Cristiano Ronaldo è approdato alla Juventus, si è preso la leadership offensiva della squadra madridista, migliorando nettamente le sue percentuali realizzative.
In questo nuovo corso, Ancelotti gli ha dato la fascia di capitano dopo la partenza di Sergio Ramos: lui ha ripagato subito con una doppietta alla prima giornata, che ha messo in discesa l’esordio nella Liga del Real. Carlo si fida di Karim, lo conosce bene e sa che le fortune in questa stagione dei suoi Blancos dipendono in gran parte dalle prestazioni del campione transalpino.
Gareth ed Eden di nuovo al centro del progetto
Tra le scelte iniziali di Ancelotti hanno subito creato dibattito quelle riguardanti il tridente offensivo. I giovani e rampanti Rodrygo e Vinicius inizialmente in panchina, i due esperti Gareth Bale ed Eden Hazard dal 1’. Il tecnico italiano, come dichiarato più volte nelle conferenze pre-campionato, considera il gallese e il belga fondamentali in questa squadra. D’altronde parliamo di due eccellenti giocatori, che devono solo evitare l’usura fisica per rendere al meglio. Hanno giocato molto bene entrambi ed Hazard ha anche fornito un assist vincente di tacco a Benzema. Per chiudere il match e sfruttare la velocità nelle ripartenze sono poi entrati Vinicius e Rodrygo, che hanno infatti convinto da subentranti. La possibilità di scelta per Ancelotti è ampia e offre pedine di alto profilo. In una stagione ricca di impegni come quella 2021/22 non è un fattore di poco conto.
Alaba a sinistra, la Liga è l’obiettivo principale
Il rinforzo principale per il nuovo Real privo di Sergio Ramos (PSG) e Raphael Varane (Manchester United) risponde sicuramente al nome di David Alaba, arrivato a parametro zero dal Bayern Monaco. Ancelotti, che lo aveva già allenato nella sua esperienza tedesca nel 2016/17, lo ha inizialmente schierato a sinistra, nel suo ruolo di terzino di spinta. Una posizione che l’austriaco aveva abbandonato negli ultimi due anni in Baviera (dove era stato spesso schierato da difensore centrale). Carletto stima molto Alaba, conosce le sue peculiarità, si fida della sua duttilità e lo ritiene un perno anche a livello di personalità. Questo 4-1 all’Alaves ha disteso gli animi in casa Real e, dopo un’estate tormentata dalla questione Superlega e dalle partenze inattese, permetterà ai Blancos di lavorare con maggiore serenità.
L’obiettivo, per lui e per il club, è quello di vincere la Liga. Ancelotti vuole diventare il primo tecnico della storia a vincere il campionato in ognuno delle prime cinque leghe europee. Dopo i trionfi con Milan, Chelsea, PSG e Bayern, gli manca solo la bandierina della Spagna, appunto.