In un universo parallelo Mateo Retegui veste comunque nerazzurro. Segna per l’Inter, gioca a San Siro e ha messo nel mirino due partite: il derby contro il Milan e la sfida con la Francia in Nations League. In entrambe le gare il suo avversario sarà Thuram, che in un’altra vita ha scelto i nerazzurri. In un mondo diverso sta andando così, ma il presente dice che venerdì sera, a San Siro, Marcus e Mateo saranno avversari in Inter-Atalanta. Il bomber di Gasperini da tre gol in due partite è stato cercato a lungo dai nerazzurri di Milano. Nel 2023, prima di sbarcare a Genova e stregare Mancini con la Nazionale, Retegui era finito nel mirino di Ausilio e Marotta, bramosi di regalare a Inzaghi una punta giovane. Dario Baccin era sugli spalti del Maradona quando Mateo infilò l’Inghilterra al debutto assoluto con gli azzurri, il 23 marzo 2023. Esordio e gol. L’Inter ha provato a strapparlo al Boca per diverso tempo. L’ha corteggiato per diversi mesi e poi ha mollato la presa, e nel 2023 sono arrivati Thuram e Arnautovic.
Il francese è stato fondamentale per acciuffare la seconda stella. L’austriaco, invece, è stato un pezzettino del puzzle infilato in alto a destra, per puntellare la rosa e l’attacco. Retegui è stato un obiettivo anche nella fase successiva, dopo l’arrivo di Marcus da svincolato, ma alla fine è andato al Genoa. L’anno scorso, complice un paio di mesi tribolati a livello fisico, ha segnato sette gol in Serie A. Dopo l’Europeo sembrava destinato a proseguire con Gilardino, ma l’infortunio di Scamacca ha cambiato i piani della Dea. E Retegui è sbarcato a Orio in un paio di giorni. Non si può parlare di rimpianto, ovviamente, piuttosto di un rinforzo sfumato. Thuram è stato il volto nuovo più performante dell’ultima seria per costo e rendimento: planato sul Duomo da svincolato, quindi senza nessun investimento economico, ha segnato 13 gol in campionato e sfornato altrettanti assist. I guizzi salgono a 15 in tutte le competizioni. Thuram era stato cercato dall’Inter già nel 2021, ai tempi del Borussia Mönchengladbach. L’ha raccontato più e più volte: “A quei tempi giocavo ala sinistra, poi dopo mi dissero che mi avrebbero fatto giocare davanti. Anche papà ne era sicuro”. E così è stato.
Fonte: gazzetta.it